Parte negli USA un progetto pilota di iBM: una base blockchain per garantire la correttezza nelle operazioni della supply chain orafa
Molte aziende sono interessate a valutare la fattibilità di progetti
blockchain ma sono frenate da una semplice constatazione: i casi d'uso concreti sono molto specifici. Escluse le criptovalute, che non si possono considerare un esempio di utilizzo affidabile, si parla molto di blockchain nel mondo
Finance e poi
nella logistica, specie per le grandi imprese di trasporti. Serve qualcosa di
più vicino alla realtà delle aziende per così dire "normali".
Ora
IBM ha dato vita a un progetto che presenta elementi potenzialmente trasferibili a molti settori di mercato. L'iniziativa è stata battezzata
TrustChain e vede l'utilizzo dei ledger distribuiti come strumento per garantire la trasparenza nella
supply chain del settore orafo.
TrustChain è in realtà un
consorzio in cui IBM è il fornitore della tecnologia blockchain. Le altre realtà coinvolte sono un ente certificatore (UL), un fornitore (LeachGarner) e un raffinatore (Asahi Refining) di metalli preziosi, un produttore (The Richline Group) e un retailer (Helzberg Diamonds) di gioielli.
L'obiettivo di TrustChain è
garantire la provenienza lecita - ed anche etica e sostenibile - dei singoli gioielli. Inizialmente avrà una focalizzazione precisa: tracciare sei tipi di anelli di fidanzamento in oro e diamanti, in modo che entro
fine 2018 - i lavori del consorzio sono cominciati oltre un anno fa - chi ne acquista uno possa consultare tutta la sua storia.
La blockchain di TrustChain nasce per tracciare la
provenienza dei diamanti e dei metalli preziosi che compongono i prodotti finiti tracciati. Tutti gli spostamenti fisici delle "materie prime" e dei semilavorati nelle varie fasi di lavorazione (estrazione, taglio, raffinazione, lavorazione, assemblaggio, spedizione ai punti vendita e così via) sono registrati in ledger distribuiti. Il ruolo di UL come
ente di certificazione è verificare che queste informazioni siano corrette, compito agevolato dal fatto che le varie realtà del consorzio sono già "certificate" per i loro processi tradizionali.
Per i ledger distribuiti di TrustChain è stato scelto l'approccio della
permissioned blockchain. Per ovvi motivi di sicurezza, può intervenire sui ledger solo chi è stato autorizzato da tutte le parti già attive in TrustChain. IBM sottolinea che questa è una
piattaforma aperta, con l'auspicio di raccogliere altri operatori della supply chain del mercato dei gioielli.
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