La versione business di Facebook continua a svilupparsi gradualmente, ma dall'evento F8 sono arrivate alcune novità di rilievo
C'è un
volto business di Facebook che non moltissimi conoscono perché è Facebook stessa a svilupparlo con molta gradualità. Si tratta di
Workspace, che in estrema sintesi si può descrivere come una
versione aziendale - quindi
chiusa e controllata - di Facebook nata per contrapporsi ad altre piattaforme di messaging e collaborazione come ad esempio Slack. Workspace ha già tre anni di vita, anche se operativamente è in versione ufficiale solo da ottobre 2016, e ha nel tempo conquistato clienti importanti come ad esempio Walmart, Starbucks o Danone.
Uno dei mezzi con cui Workspace è riuscita ad affermarsi in queste multinazionali è anche l'
approccio conservativo con cui viene fatta crescere la piattaforma, approccio inusuale per Facebook come la conoscono gli utenti non aziendali. La scelta esplicita è offrire una piattaforma semplice da usare e che non sia "affollata" di accessori e applicazioni integrate. Lo scopo è quello di essere uno strumento di lavoro utile per aziende la cui
forza lavoro è molto distribuita e articolata.
All'evento
F8 dedicato agli sviluppatori, svoltosi in questi giorni, Facebook ha comunque presentato due novità significative per lo sviluppo di Workspace. Sono elementi abbastanza importanti da poter
dare una spinta rilevante alla sua adozione.
La prima novità di rilievo è l'aumento del numero di
applicazioni in cloud che una azienda utente di Workspace può scegliere di
integrare nella piattaforma. L'opzione è utile perché permette di avere direttamente nell'ambiente di Workspace le applicazioni in SaaS che già si usano quotidianamente per lavoro. Gli utenti Premium hanno accesso ad alcune applicazioni cloud già note in diversi ambiti, ad esempio Jira Cloud, Microsoft Sharepoint, ServiceNow, Adobe Sign e SurveyMonkey. Per gli utenti Standard la scelta è più basica ma comprende comunque strumenti utili come Box, OneDrive e Dropbox.
Potenzialmente è anche più interessante la seconda novità: l'apertura di Workspace agli
sviluppatori terze parti. Nella logica conservativa di Workspace non si tratta di una apertura illimitata, prevedibilmente: gli sviluppatori interessati devono indicare il loro interesse a sviluppare per Workplace e poi
essere autorizzati da Facebook a farlo. È comunque una apertura importante, dato che sinora l'unica possibilità di portare la propia applicazione o estensione in Workspace era che Facebook la selezionasse spontaneamente.
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