Le visibility platform servono ai retailer per offrire ai propri clienti esperienze digitali uniformi. Anche grazie all'IoT.
I retailer
hanno ormai chiaro che è indispensabile offrire ai loro clienti
esperienze di acquisto efficaci, trasversalmente a tutti i canali di vendita e comunicazione. Questo richiede di far evolvere le tecnologie e i processi che sono già in uso, andando inevitabilmente a toccare la produttività dei dipendenti e anche degli asset impiegati. IDC ritiene che in questa evoluzione siano ormai un elemento chiave le cosiddette
visibility platform, che collegano in maniera smart persone, processi e - grazie all'IoT - anche oggetti fisici collegati alla
vendita.
Le visibility solution sono sviluppate da realtà specializzate e da nomi più trasversali all'IT come Check Point, Fujitsu e PTC. Forniscono, come indica la loro denominazione, una
visibilità su tutto il processo che segue il cliente finale dalla ricerca di informazioni all'acquisto e alla consegna dei prodotti.
Lo scopo finale è
ottimizzare i livelli di produttività dei processi di vendita facendo in modo che i prodotti giusti siano sempre disponibili là dove servono, il che nella pratica si traduce in funzioni anche molto concrete come la gestione dell'inventario o dei resi.
Secondo i dati IDC oggi il
60% dei retailer ha una visibility platform in uso, ma questo valore medio nasconde che i tassi di adozione sono più bassi (15-30%) anche per casi d'uso chiave del retail. Anche per questo l'80% delle imprese
ha allocato budget per le soluzioni di visibility, coinvolgendo quasi sempre l'IT nella loro implementazione.
Le visibility platform si collegheranno
sempre più spesso alle architetture IoT, anche banalmente perché queste si stanno diffondendo tra i retailer. Secondo IDC il 60% di loro ha già in uso una piattaforma IoT e l'85% l'avrà entro 18 mesi.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.