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Sicurezza e protezione dei dati fanno bene anche ai ricavi dei retailer online 

Capgemini: un incremento delle misure di sicurezza informatica potrebbe portare a un aumento dei ricavi fino a un massimo del 5,4%

Sicurezza Trasformazione Digitale Mercato e Lavoro
È la cybersecurity la nuova fonte di vantaggio competitivo per i negozi online. Un nuovo report del Digital Transformation Institute di Capgemini evidenzia che i consumatori sono sempre più consapevoli delle falle dei sistemi di sicurezza nel settore retail e sono anche disposti a spendere di più presso quei rivenditori che dimostrano di avere forti competenze in ambito cybersecurity. In base alla spesa media annuale dei clienti, l’adozione di misure di sicurezza informatica avanzate potrebbe portare a un aumento dei ricavi fino a un massimo del 5,4 per cento.  

Il messaggio del report “Cybersecurity: The New Source of Competitive Advantage for Retailers” è quindi chiaro: per i retailer è ora di considerare la cybersecurity una priorità di business, in quanto cogliere tutti i vantaggi legati a questa opportunità rende necessario che le aziende allineino le policy in tema di cybersecurity con le attese dei clienti. 

Condotto all’inizio di quest’anno su oltre 6.000 consumatori e 200 manager di aziende del settore retail in nove Paesi del mondo tra cui l’Italia, lo studio ha evidenziato che per il 77 per cento degli intervistati la cybersecurity è il terzo dei principali fattori che influenzano la scelta di un retailer, preceduto solo dalla disponibilità dei prodotti e dalla qualità, e seguito da fattori più classici come il prezzo e la reputazione del brand. L’adozione di solide misure di cybersecurity incrementa la soddisfazione del cliente del 13 per cento, mentre il 40 per cento dei clienti sarebbe disposto ad aumentare almeno del 20 per cento la propria spesa online presso i rivenditori nei quali hanno riposto la propria fiducia. 

Tuttavia, il report ha identificato un disallineamento tra le aspettative dei clienti e quello che invece viene offerto dai retailer: anche se il 70 per cento dei consumatori vuole essere certo che le proprie informazioni personali e finanziarie siano al sicuro, solo il 44 per cento dei rivenditori si adopera per informarli attivamente. Inoltre, i retailer non informano prontamente i propri clienti delle violazioni dei sistemi di sicurezza. Infatti, sebbene il 40 per cento dei rivenditori abbia affermato di essere stato vittima di un attacco informatico negli ultimi tre anni, solo il 21 per cento dei consumatori afferma di aver visto i propri principali rivenditori associati a un attacco informatico.  
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