Con BIG-IP Cloud Edition debutta un approccio molto granulare alla protezione delle applicazioni, adatto alla complessità del multicloud
Viviamo in un mondo
fatto di applicazioni: la grande maggioranza dei servizi di cui usufruiamo vengono infatti veicolati attraverso applicazioni. Quello che cambia semmai è il modello di sviluppo, che spazia dalle applicazioni cloud-native a quelle mobili. Lo scenario promette solo di farsi più variegato, secondo
F5 Networks, e tutto questo richiede
forme di protezione nuove, partendo da una concezione della sicurezza che metta anch'essa le applicazioni al centro.
È l'approccio che F5 Networks sta seguendo
già da tempo e che ora si amplia perché deve recepire un elemento di ulteriore complessità: la marcata adozione da parte delle imprese del
modello multicloud. I vantaggi del multicloud sono noti, ma questo approccio rende ulteriormente frammentato il complesso dei servizi applicativi da proteggere.
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Le aziende - spiega in questo senso
Chad Whalen, VP Cloud Sales di F5 Networks -
vanno verso il modello multicloud, che però presenta sfide specifiche per la sicurezza: architetture complesse e frammentate, difficoltà operative derivanti dal fatto che i cloud provider usano tool diversi e hanno infrastrutture differenti, servizi di sicurezza non coerenti fra loro che creano gap in ottica compliance".
Una risposta a questa maggiore complessità è
BIG-IP Cloud Edition, una nuova forma attraverso cui F5 offre in primis le sue tecnologie di Application Delivery e di firewalling applicativo. Non si tratta di una appliance virtualizzata in cloud, come il nome lascerebbe intendere, ma di una
piattaforma che permette di gestire le funzioni di protezione in maniera automatizzata e per singola applicazione in cloud.
In estrema sintesi e semplificando, è come se ogni applicazione avesse
un modulo BIG-IP virtuale (F5 parla proprio di BIG-IP Per-App Virtual Edition) che le associa le funzioni di Application Delivery Controller e di Advanced Web Application Firewall. In questo modo il sistema di protezione delle applicazioni
diventa scalabile e segue la crescita e la flessione della domanda di applicazioni: ogni loro istanza che si attiva ha automaticamente associato un BIG-IP virtuale configurato secondo template specifici.
La piattaforma F5 BIG-IQ fa in tutto questo da
punto di gestione unificato e dialoga con altre piattaforme e tecnologie di gestione e di orchestration. Crea di fatto un
livello di astrazione che nasconde, almeno in parte, l'eterogeneità del multicloud dal punto di vista del management.
Maurizio Desiderio, Country Manager di F5 Networks Italia e MaltaIl nuovo approccio di BIG-IP Cloud Edition, che sarà disponibile a fine maggio,
non va a sostituire quello che F5 ha sviluppato sinora ma lo affianca, rappresentando una opportunità più o meno interessante in proporzione al "tasso di multicloud" che sta assumendo la singola azienda utente.
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Il nuovo approccio - mette in evidenza
Maurizio Desiderio, Country Manager di F5 Networks Italia e Malta -
permette anche di avere una unica infrastruttura per gestire tutto un ambiente ibrido con prodotti fisici e in parte cloud. Il valore aggiunto sta proprio nella gestione degli ambienti del genere, eterogenei, dando il massimo grado possibile di automazione, che è indispensabile nelle architetture multicloud".
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