La nuova strategia “data visionary” paga in termini di risultati, e la società rilancia sul cloud con Google e offre nuovi array all flash a elevate prestazioni
Marco Pozzoni, Country Sales Director di NetApp Italia, non nasconde la soddisfazione: “
sia i risultati trimestrali sia quelli del nostro anno fiscale, che termina il 31 marzo, si sono chiusi in maniera più che egregia. NetApp è tornata a postare risultati molto positivi, con un trimestre in crescita dell'11 per cento e un anno complessivamente concluso con un più 7 per cento”. È un segno visibile e soprattutto tangibile che il cambiamento intrapreso dalla società poco più di due anni fa sta dando i suoi frutti: “
abbiamo cambiato pelle e strategia, trasformandoci da vendor storage tradizionale nell’hardware a vendor sempre attivo nello storage ma con maggiore attenzione a tutto ciò che avviene nel mondo flash”, prosegue Pozzoni, sottolineando che “
attualmente siamo il numero due nel mondo nel flash, ma stiamo spingendo per arrivare alla prima posizione, con numeri che mostrano la nostra progressione: sui 5,9 miliardi di dollari del nostro fatturato totale, 1,7 nascono dal flash, e questo è un ottimo segnale che la nostra attenzione al flash sta pagando e ci permette di crescere in misura maggiore rispetto ad altri competitor”.
Iperconvergenza e cloudUn altro
caposaldo della “nuova” NetApp è l’offerta nell’iperconvergenza: “volta in particolare agli utenti che intendono implementare una soluzione cloud on premise in tempi rapidi e soprattutto senza troppe complicazioni, la soluzione “
è disponibile da novembre, e in solo sei mesi ci sta già dando notevoli soddisfazioni, anche in Italia”, spiega Pozzoni, anticipando che “
l’ambizione è quella diventare il terzo player in questo settore a livello mondiale entro pochi anni”. Infine, la terza area di interesse di NetApp è sempre più il mondo cloud, come dimostrato anche dall’annuncio dei primi di maggio relativo all’ampliamento delle partnership, che ora vedono Google Cloud accanto a Amazon Web Services e Microsoft Azure, con
la nuova offerta NetApp Cloud Volumes, che offre un servizio di file storage nativo in cloud integrato con Google Cloud Platform.
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Marco Pozzoni, Country Sales Director di NetApp ItaliaA tutto rebranding“
Siamo nello storage da 25 anni ma adesso siamo sempre più nella gestione del dato, come è riflesso anche dal nostro nuovo rebranding, che indica NetApp come una società ‘data visionary’”, sintetizza Marco Pozzoni, prima di cedere la parola a
Roberto Patano, Senior Manager Solutions Engineering di NetApp Italia, che illustra più nel dettaglio alcune delle novità recenti della casa. La prima è la robusta iniezione di potenza dei
nuovi array all flash progettati per il cloud e per le elevate prestazioni. In particolare,
il nuovo AFF A800 è la prima piattaforma enterprise NVMe end-to-end a ottenere una latenza costante inferiore ai 200 microsecondi dall'application host fino al data storage. “
È un sistema ideale per le nuove applicazioni di intelligenza artificiale e deep learning, che necessitano di tecnologie performanti soprattutto su due aspetti: massimo throughput, per alimentare con enormi quantità di dati le GPU che elaborano le informazioni, e bassissima latenza, che deve essere ampiamente sotto i millisecondi”, spiega Patano.
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Roberto Patano, Senior Manager Solutions Engineering di NetApp ItaliaEstendere il data fabricNon solo: NetApp sta oggi lavorando per creare “
un’architettura per lo spostamento e la sicurezza dei dati indipendentemente da dove questo si trovi, on premise oppure nel cloud, e che copra tutte le esigenze, cioè non solo il core del data center ma anche l’edge, ovvero dove avviene l’ingestion dei dati, soprattutto in ambito IoT, e l’archiviazione”, prosegue Patano, sottolineando che “
estendiamo il data fabric per offrire una soluzione che effettua un primo processing a livello di edge, poi elabora nella parte core, e successivamente ottimizza anche l’archiviazione, ambito nel quale diventa fondamentale l’integrazione end to end che abbiamo nel cloud”. In quest’ultimo ambito,
NetApp si muove in un’ottica multicloud, “
senza legarsi a un cloud provider in particolare ma mantenendo il controllo delle movimentazioni, con costi e approccio di tipo as-a-Service”, precisa Patano, spiegando che i servizi Cloud Volumes di NetApp “
vanno incontro all’esigenza di avere soluzioni storage performanti, soprattutto in ambito medio alto, e in associazione con i cloud AWS, Azure o Google possiamo offrire velocità e bassa latenza, in modo da poter anche pensare a realizzare una soluzione di deep learning direttamente all’interno del cloud: alcuni esempi sono già attivi e operanti”.
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