A un anno dall’ingresso nel nostro Paese, la piattaforma di gestione digitale rivolta in particolare a imprese piccole e medio piccole ha già conquistato quasi 600 clienti
Un compleanno festeggiato con ottimi risultati. È quello di
Teamleader, società belga che propone
in modalità SaaS una piattaforma CRM per digitalizzare un po’ tutte le attività delle aziende medio-piccole, che ha compiuto un anno di attività in Italia. Con risultati più che lusinghieri: “
abbiamo già quasi 600 clienti in Italia, e una squadra di una decina di persone in costante crescita”, ha esordito
Guillaume Broutart, Country Manager Francia e Italia di Teamleader, incontrando la stampa a Milano a fine maggio, insieme ai
principali top manager dell’azienda, a cominciare da Jeroen De Wit, Chief Executive Officer e co-fondatore della società.
Da start up a scale upTeamleader è davvero molto giovane, essendo stata
fondata nel 2012 a Gand in Belgio da tre studenti di ingegneria che si occupavano della creazione di siti web e che avevano creato un tool per gestire i propri processi interni con migliore efficienza. L’idea di proporre il tool di produttività anche all’esterno è stata quasi naturale, con la creazione di una start up che ha avuto subito ottimo successo: “
una rarità”, commenta argutamente Guillaume Brutart, riferendosi soprattutto al fatto che quelle belghe sono una
eccezione nel panorama delle start up. Con la presenza attuale in sei Paesi europei, quella di Teamleader è una storia di successo, “
ma è solo l’inizio, visto che intendiamo portare a compimento la nostra vision che è quella di diventare il numero uno europeo delle piattaforme digitali per le aziende”, sottolinea Brutart. Gli investitori mostrano di apprezzare questa vision, trasformando la start up in scale up, anche grazie alla
recente iniezione di capitale di oltre 10 milioni di euro dal principale investitore Fortino Capital. Investimenti che sembrano ben ripagati, visto che Teamleader conta oggi o
ltre 150 dipendenti, la cui età media è inferiore ai 30 anni, e un parco clienti che supera le 10mila aziende e quota 30mila utenti.
Guillaume Brutart, Country Manager Francia e Italia, e Jeroen de Wit, Ceo e co-fondatore di TeamleaderSemplice ma potenteDopotutto il target della piattaforma proposta da Teamleader sono tipicamente le
piccole o medio piccole imprese con meno di 30 dipendenti: come dire “
il 99 per cento delle aziende europee, molte delle quali non dispongono ancora di strumenti digitali di lavoro”, fa notare Brutart. È a questo universo che la società propone una
soluzione intuitiva, in cloud, quindi accessibile ovunque, facile da usare e soprattutto economica, che serve gestire contatti, clienti e prospect, trasformando poi i progetti e fatturandoli. Ma non solo: trattandosi di una piattaforma, si possono aggiungere altri elementi attraverso API aperte. L’obiettivo di fondo della piattaforma è quello di “
seguire il workflow dell’azienda in modo lineare: aggiungere lead, seguire trattative, mandare preventivi, gestire progetti, mandare fatture oppure seguire l’assistenza, avviene tutto attraverso un’unica piattaforma, la cui caratteristica saliente è la linearità”, spiega
Lorenzo Tiberi, Sales Manager Italia di Teamleader, sottolineando che la
linearità “
nasce dal fatto che tutte le funzioni erano già previste fin dall’inizio, a differenza di altri strumenti che spesso aggiungono funzioni successivamente”.
Lorenzo Tiberi, Sales Manager Italia di TeamleaderFondo da 1 milione di euroPer arricchire la piattaforma Teamleader, la società ha anche fondato
Marketplace, una
comunità dove sviluppatori e clienti possono espandere in autonomia le funzionalità della piattaforma creando integrazioni con applicazioni di terze parti e collegando svariate applicazioni con i productivity software dedicati alle PMI. In occasione dello spegnimento della prima candelina italiana, la società ha messo a disposizione un
Integration Fund del valore di 1 milione di euro destinato a società tech, developer, software house, distributori di piattaforme SaaS e startup europee per lo sviluppo e il miglioramento di integrazioni tra i loro prodotti e l’azienda stessa.
Da prodotto a piattaformaUn fondo di integrazione che spinge i vendor a sviluppare prodotti complementari e che rappresenta un ulteriore passo verso l’evoluzione da prodotto a piattaforma, volto ad aiutare gli utenti a lavorare in modo ancora più intelligente, i
ncoraggiando i software builder a unirsi all’ecosistema Teamleader e facilitando, al contempo, le aziende nell’adozione del cloud. “
Abbiamo iniziato a intraprendere la strada da prodotto a piattaforma alcuni anni fa e riteniamo che l'aggiunta di integrazioni utili a soddisfare gli specifici flussi di lavoro delle varie società sia essenziale per rendere questa transizione un successo”, spiega Jeroen De Wit, CEO di Teamleader.
Team tutto italianoTornando al compleanno italiano, Lorenzo Tiberi è molto orgoglioso di poter evidenziare come il team, che oggi conta 9 persone ma che presto si arricchirà (“
in questo momento abbiamo 3 posizioni aperte”, sottolinea), sia “
tutto italiano, con assistenza prestata interamente in italiano. Questo si associa anche al nostro approccio customer centric: non ci focalizziamo direttamente sulla vendita, ma cerchiamo di capire come lavorano i clienti e dove possono risiedere le loro inefficienze, sulle quali poter incidere con il nostro tool. Ci possono anche essere casi in cui decidiamo che non è il caso di intervenire, in quanto non vogliamo una vendita a tutti i costi”. E a proposito di
costi, l'azienda sottolinea che di essere su livelli davvero competitivi e soprattutto
a portata di piccole imprese. Si parte infatti da un
minimo di 25 euro al mese per due utenze del modulo CRM, che è la base. Ma non si deve pensare che poi si salga a livelli stratosferici:
“il nostro sofware è modulare, ma anche usando tutte le combinazioni ci manteniamo molto competitivi, e con alcuni concorrenti lo siamo in ordini di grandezza molto interessanti. Solo per fare un esempio, un’azienda che ha 30 utenti e usa tutti i moduli spende 430 euro al mese, contro i classici 3000 che pagherebbe con alcuni big player”, conclude Lorenzo Tiberi.
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