Una visita al Centro Tecnico del team di Formula 1 per scoprire i numerosi aspetti dell’accordo pluriennale tra le due aziende: non solo sport e automotive, ma anche tecnologie applicate
Woking, Inghilterra – È sempre molto interessante avere l’opportunità di visitare un centro tecnico. Se poi è quello di una delle principali scuderie di Formula 1, l’occasione diventa imperdibile. Anche per toccare con mano alcuni dei numerosi
risvolti tecnologici e di business della partnership, annunciata formalmente nello scorso febbraio, tra il team
McLaren e
Dell Technologies. Che trova la sua prima applicazione concreta nel McLaren Thought Leadership Centre, sito nel complesso del
McLaren Technology Centre di Woking, struttura dall’architettura moderna ma perfettamente inserita nella campagna del Surrey, a una trentina di miglia dal centro di Londra. Il visitatore è accolto da una costruzione moderna ma d’impatto, la cui architettura bassa e sinuosa è fronteggiata da un lago artificiale che contiene l’acqua necessaria a raffreddare la galleria del vento a grandezza naturale di cui il team dispone per le simulazioni. Anche l’interno non è da meno, con i laboratori top secret dove operano i tecnici preceduti dall’esposizione delle auto da corsa, testimoni dei 55 anni di attività della scuderia, e da una galleria dove sono ospitati tutti i trofei conquistati sui circuiti di tutto il mondo. Fondato nel 1963 dal campione neozelandese Bruce McLaren, il team ha vinto il suo
primo campionato di Formula 1 nel 1974 con Emerson Fittipaldi, e oggi, dopo la Ferrari, per anzianità è la seconda scuderia tuttora in attività nel massimo campionato.
Vista dall'altro del McLaren Technical Centre di Woking, SurreyUna miniera di datiNon è certo una novità le corse siano una miniera di dati, visto che la telemetria è in uso da tempo, ma le quantità di dati che vengono generati sono davvero impensabili: per esempio,
una sola auto di Formula 1 dispone oggi di circa 300 sensori costantemente in azione. Ecco quindi che le
infrastrutture iperconvergenti, come quelle proposte da Dell Technologies e delle quali fa parte anche un sicuro campione come
DellEMC PowerMax, un array storage all flash di fascia enterprise che ha fatto il suo debutto con la stampa europea proprio nel corso dell’evento di fine giugno a Woking, dopo essere stato
presentato a Las Vegas a inizio maggio, si rivelano essenziali per poter analizzare enormi quantità di dati in tempi sempre più ristretti. Su questi aspetti, la neozelandese
Karen McElhatton, CIO di McLaren Group dallo scorso aprile, ha molto da raccontare, a cominciare dal fatto che “
qui a Woking abbiamo due data center, ma l’attività agonistica impone che quasi ogni weekend ci si trovi a dover mettere in piedi un altro data center sulle piste, che spesso non sono certo l’ambiente ideale per le installazioni hardware: è qui che le soluzioni iperconvergenti si dimostrano insostituibili”.
Iperconvergenza in pole positionLa partnership con Dell si rivela in questo cruciale, “
sia in quanto ci ha fornito i sistemi iperconvergenti per gestire e analizzare i dati che provengono dagli oltre 300 sensori a bordo delle monoposto, che generano circa 1 TB di dati nell’arco di un solo weekend, sia perché ci aiuta a riportare molti di quei dati qui nel centro nevralgico di Woking”, prosegue Karen McElhatton, spiegando che “
le analisi dei dati, e le relative decisioni, avvengono in tempo reale tra il team in pista, formato da circa 60 persone, e quello qui a Woking, dove operano quasi 200 tecnici, e questo è reso possibile solo grazie all’ambiente a bassissima latenza e altissima disponibilità che Dell ha messo a nostra disposizione, che ci permette di simulare in continuazione le diverse condizioni, per essere pronti a tutte le eventualità, facendo uso anche di tecniche di machine learning”.
Karen McElhatton, CIO di McLaren GroupAccordo a tutto campoÈ anche questo un riflesso della partnership, nella quale rientra l’intero portafoglio di prodotti e soluzioni hardware e software di Dell Technologies, con tutti i sette brand globali che compongono il gruppo:
Dell, Dell EMC, Pivotal, RSA, Secureworks, Virtustream e VMware. Ma soprattutto va rilevato che le due aziende non fanno mistero di voler sviluppare progetti a lungo termine, anche perché oltre alle corse, che già di per sé sono un bel business, in casa McLaren c’è molto di più. “
Tutte le nostre tre divisioni, cioè il racing team, la fabbrica delle automobili gran turismo e le McLaren Applied Technologies, beneficiano degli insight derivanti dalla Formula Uno ed elaborati grazie alla partnership con Dell”, sottolinea Karen McElhatton.
Tecnologie applicateIn particolare, nelle nuove frontiere è attiva la
divisione Applied Technologies, nata recentemente nel segno delle iniziative data-driven per operare in numerosi ambiti oltre a quello automotive, per esempio nel campo della Sanità o in quello dei trasporti pubblici. “
I numeri generati da Applied Technologies, che va considerata quasi come una start-up, non sono ancora di grande rilievo”, fa notare Karen McElhatton rispondendo a una domanda di ImpresaCity, “
ma prevediamo che il business di questa divisione sarà presto importante, anche perché ci siamo dati obiettivi precisi, giustificati dalle enormi potenzialità che intravediamo”. Quel che è certo è che vi sono già alcuni esempi di soluzioni realizzate da Applied Technologies sulla base degli insight della Formula 1. Il primo è il nuovo
sistema per il controllo dei movimenti degli aerei sulle piste dell’aeroporto di Singapore, modellato sulle esperienze compiute nei rifornimenti ai box. Sempre nella città-stato asiatica è stato recentemente annunciato un nuovo sistema per prevedere i possibili guasti alle ferrovie di Singapore, che deve molto alle
esperienze realizzate in campo predittivo per le monoposto di Formula 1.
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