Quasi 19 miliardi di dollari sul piatto per l'acquisizione, che dovrebbe concludersi entro la fine dell'anno
Sicuramente una sorpresa. Perché l'annuncio che il gigante dei chip Broadcom questa volta ha messo gli occhi su CA Technologies, attiva soprattutto nei servizi e nel software di classe enterprise, è arrivato come un fulmine a ciel sereno. E, con un premio del 20 per cento sul valore in Borsa dell'11 luglio delle azioni CA, è molto probabile che l'affare vada in porto, per un esborso totale vicino ai 19 miliardi dollari. A differenza di quanto era accaduto qualche mese fa, quando l'attuale amministrazione USA aveva bloccato l'acquisizione di Qualcomm. In quel caso, si trattava di un business affine a quello di Broadcom, ovvero quello dei chip.
L'acquisizione di CA Technologies permetterà a Broadcom di diversificare notevolmente l'offerta, ottenendo una presenza sostanziosa nel settore sempre più remunerativo del software e dei servizi per la digital transformation.“Questo accordo costituisce un elemento chiave nel nostro percorso verso la realizzazione di una delle più importanti aziende tecnologiche del mondo”, ha non a caso sottolineato Hock Tan, Presidente e Ceo di Broadcom.
La transazione dovrebbe concludersi entro la fine di quest'anno, se arriverà il disco verde da parte delle autorità regolatorie di Unione Europea, Giappone e soprattutto Stati Uniti. Proprio le autorità USA avevano negato nella primavera scorsa l'acquisizione di Qualcomm, ritenuta troppo vicina alla Cina da un punto di vista commerciale. Questa volta non dovrebbero esserci problemi di questo tipo, anche se qualcuno ricorderà che uno dei due fondatori di CA Technologies, all'epoca (era il 1976) chiamata Computer Associates, era Charles Wang, nato a Shanghai.
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