“Due grandi aziende italiane con caratteristiche diverse ma fortemente complementari, la cui unione rappresenta la convergenza tra il mondo dell’infrastruttura con quello del software applicativo, che rappresentano il cuore dell’innovazione e della trasformazione digitale”. È così che Domenico Favuzzi, Presidente di Exprivia e Italtel, sintetizza il senso dell’operazione con cui Exprivia ha acquisito a dicembre scorso l’81 per cento del capitale di Italtel, mentre il restante 19 per cento delle azioni è tuttora nel capitale di Cisco. L’occasione è la presentazione a Milano, nella sede di Borsa Italiana, dove Exprivia è quotata da oltre dieci anni, del Piano Industriale 2018-2023 della nuova realtà che nasce dall’integrazione delle due aziende.
Numeri di rilievo Integrazione delle rispettive offerte e spinta ancora più decisa sull’internazionalizzazione sono le principali linee guida del piano illustrato a investitori, analisti e stampa, attraverso il quale il gruppo punta a raggiungere ricavi fino a 760 milioni di euro nel 2023, con un incremento di più di 150 milioni rispetto al 2017 e un tasso annuo di crescita composto del 3,8 per cento. All’interno di questo dato, va evidenziata la quota realizzata all’estero, che si prevede di aumentare dal 29 per cento dei ricavi totali registrato nel 2017 fino al 40 per cento nel 2023. Sul fronte internazionale, il management della società ha evidenziato il buon andamento in Germania e Spagna, visti come mercati trainanti assieme a “una sorpresa positiva derivante da un recente successo in Inghilterra” e all’America Latina, con il Brasile in pole position stanti le minori certezze riguardanti altri Paesi dell’area. “Siamo presenti in più di 20 Paesi in quasi tutte le aree del mondo: ci manca solo l’Oceania”, ha fatto argutamente notare Stefano Pileri, Amministratore delegato di Italtel.
Spinta anche sui verticali Per quanto riguarda l’integrazione tra Exprivia e Italtel, il piano parla di un valore delle sinergie che raggiungerà i 60 milioni di euro, mentre per l’importante indicatore dell’EBITDA è previsto un raddoppio nel periodo del piano, passando dai 36 milioni di euro del 2017 ai 76 milioni del 2023, con una incidenza del 10 per cento sui ricavi, cui corrisponde un risultato netto atteso pari a 29 milioni di euro. Fin qui i numeri, che parlano di una crescita di rilievo che fa leva sull’offerta completa della nuova compagine Exprivia-Italtel, volta a gestire l'intera catena del valore dell'ICT, dalle componenti dell'infrastruttura alle applicazioni e ai servizi, anche per rafforzare l’azione sui settori verticali più interessati dalla digital transformation, come Manufacturing, Telco e Media, Energy, Finance, Smart Cities Healthcare, Aerospace e Defense. Si tratta di una crescita che passa necessariamente anche dalle risorse umane: durante la presentazione, è stato sottolineato che nel periodo si prevede l’ingresso di un migliaio di persone, su un organico attuale di 3.400 dipendenti complessivi, con mille ricercatori attivi nei centri di Milano, Molfetta e Palermo, e 400 persone presenti nelle sedi estere.
Brand unico? Infine, a fronte di una roadmap salda e ben definita in tutti i suoi aspetti, un dettaglio non è ancora al suo posto: quello di un nome nuovo che identifichi la neonata compagine. Ma anche su questo i vertici di Exprivia e Italtel hanno assicurato che è allo studio un brand unico, anche se forse non sarà facile distillare con un solo nome la storia e i percorsi delle due aziende.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.