Siemens guarda al futuro strutturandosi in tre Operating Company e concentrandosi in particolare sui servizi di integrazione per gli ambienti IIoT
Il 2020 si avvicina e per questo il piano strategico Vision 2020 di
Siemens, lanciato nel 2014, può considerarsi in buona parte completato. Bisogna guardare avanti e così l'azienda ha delineato
il nuovo corso Vision 2020+, che cerca di combinare le prospettive di crescita a lungo termine con una profittabilità nell'immediato. La strada per raggiungere entrambi i risultati passa attraverso
una importante riorganizzazione che vede Siemens raggruppare le sue attività in tre strutture principali indipendenti, in modo da permettere loro di seguire le strategie più efficaci pur restando nell'ambito del brand.
Un elemento chiave della nuova strategia
riguarda il mondo IoT, specie industriale, e in particolare i servizi di integrazione rivolti alle imprese che stanno man mano
digitalizzando i propri business. Questa digitalizzazione vede Siemens già in campo, ma l'aziende intende incrementare le proprie attività in tal senso,
sfruttando anche la sinergie che ci possono essere con altri campi in cui opera, come la gestione dell'energia e le soluzioni infrastrutturali per la mobilità elettrica.
La ristrutturazione di Siemens prevede
l'eliminazione delle tradizionali Divisioni. Sotto Siemens Gruppo troveremo, a partire dal prossimo ottobre, direttamente tre Operating Company autonome e tre Strategic Company. Le prime raccolgono le attività di Siemens, le seconde sono aziende indipendenti in cui la casa tedesca ha la maggioranza. Secondo
Joe Kaeser, Presidente e CEO di Siemens AG, "
Sono finiti i tempi in cui si potevano gestire in maniera efficiente e centralizzata le aziende di progetto, prodotto, software e servizi".
Per questo le varie attività di Siemens ora sono state suddivise in tre, più o meno equamente. La parte
Gas and Power (GP) comprende circa 71 mila dipendenti e le sue attività hanno generato qualcosa come 21 miliardi di euro di business nell'anno fiscale 2017. Avrà sede a Houston e sarà guidata da Lisa Davis nel ruolo di CEO. La parte
Smart Infrastructure (SI) ha anch'essa circa 71 mila dipendenti e ha generato 14 miliari di ricavi nel 2017. Avrà sede centrale a Zug, in Svizzera, e sarà guidata dal CEO Cedrik Neike. Infine, la parte
Digital Industries (DI) conta circa 78 mila dipendenti, ha "mosso" 14 miliardi di euro nel 2017, avrà sede a Norimberga e sarà guidata da Klaus Helmrich.
Le tre Strategic Company mantenute da Siemens sono
Siemens Healthineers per la parte sanità,
Siemens Gamesa nel campo delle energie rinnovabili e
Siemens Alstom - una volta che la combinazione tra la casa tedesca e Alstom sarà stata completata - nel campo dei trasporti e della mobility.
Siemens non fa affatto mistero della sua intenzione di giocare un ruolo di primissimo piano nella
digitalizzazione del mondo industriale. Per questo ora ha creato una nuova struttura - la business unit
IoT Integration Services - attraverso cui offrire alle aziende servizi di consulenza, progettazione, prototipazione e implementazione in campo IIoT, comprendendo anche tecnologie correlate come intelligenza artificiale e cybersecurity.
In questa strategia di sviluppo rientra
l'acquisizione dell'olandese Mendix, che ha l'obiettivo specifico di integrare la piattaforma di sviluppo low-code di quest'ultima con la
piattaforma cloud MindSphere di Siemens. In questo modo diventa possibile offrire alle aziende utenti di MindSphere una maniera più rapida e semplice per
sviluppare direttamente applicazioni in campo IIoT.
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