Nome lungo (Closed-Loop Email Analysis and Response) ma acronimo simpatico (Clear) per una soluzione che riduce i tempi di analisi del phishing da giorni a minuti
Closed-Loop Email Analysis and Response, dall’autoesplicativa abbreviazione
Clear, è la soluzione di
Proofpoint con approccio closed-loop per la
rilevazione, l’analisi e la risoluzione istantanee delle segnalazioni degli utenti su
messaggi phishing, e per bloccare email potenzialmente pericolose che superano le difese perimetrali.
Una volta che siano stati segnalati,
Clear analizza i messaggi in modo automatico confrontandoli con differenti sistemi di intelligence e reputation, riducendo così il tempo di attesa tradizionale da giorni a minuti, senza necessità di attività aggiuntive da parte del personale responsabile delle analisi. La soluzione è la
prima che deriva dall’acquisizione di Wombat Security, a testimonianza dell’impegno di Proofpoint nello sviluppo, innovazione e integrazione delle soluzioni acquisite.
Arricchita con la
threat intelligence di Proofpoint, Clear consente in breve tempo di passare dalla segnalazione alla risoluzione di un attacco phishing che ha sorpassato le barriere perimetrali. Gli utenti, invece di dover inviare manualmente i messaggi potenzialmente pericolosi a caselle di posta dedicate, dimenticando spesso informazioni come gli allegati, ora possono segnalare una email sospetta con un solo click, utilizzando il bottone embedded PhishAlarm per l’email reporting.
“
Le frodi via email e il phishing causano spese pari a miliardi di dollari alle aziende. La nostra nuova soluzione Clear permette agli utenti di bloccare gli attacchi attivi con un solo click,” spiega
Joe Ferrara, general manager di Wombat Security, divisione di Proofpoint. “
Una forza lavoro preparata sul tema della cybersicurezza è l’ultima linea di difesa dai tentativi di attacchi phishing targettizzati quando gli aggressori superano il perimetro. Proofpoint Clear incrementa la visibilità sulle campagne di phishing ed elabora in maniera automatica le segnalazioni degli utenti, sottolineando l’impatto positivo e diretto che dipendenti informati possono avere nel migliorare il livello di sicurezza di un’organizzazione.”
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