Dalle tecnologie immersive più efficienza, produttività e sicurezza, mentre la realtà aumentata guiderà le operations più di quella virtuale
Il dato è abbastanza netto: l
’82% delle aziende che attualmente utilizza la realtà aumentata e quella virtuale per migliorare le proprie operations ha riscontrato benefici pari o superiori alle attese. Lo rivela una recente ricerca del
Capgemini Research Institute, il think tank interno di
Capgemini, dalla quale è però emerso che la carenza di competenze interne e la mancanza di sufficienti infrastrutture di back-end possono costituire barriere alla crescita.
Denominata “
Augmented and Virtual Reality in Operations: A guide for investment”, la ricerca ha coinvolto tra maggio e giugno 2018 più di
700 manager di aziende attive nei settori automobilistico, manifatturiero e delle utility, con una significativa conoscenza delle iniziative AR/VR (Augmented Reality – AR, Virtual Reality – VR) della propria azienda.
Lo studio ha rilevato che il
50% delle imprese che non hanno ancora implementato queste soluzioni ha in programma di iniziare a esplorarne il potenziale all’interno delle proprie operations entro i prossimi tre anni, per esempio utilizzando l’AR per accedere da remoto a servizi di supporto in tempo reale su dispositivi portatili o indossabili, oppure usando la VR per la formazione dei dipendenti. Il 46% degli intervistati ritiene che queste tecnologie saranno largamente impiegate dalle proprie aziende entro i prossimi tre anni, mentre il 38% afferma che la loro implementazione si affermerà dai tre ai prossimi cinque anni.
La ricerca ha anche rilevato che i settori automobilistico, manifatturiero e dei servizi pubblici utilizzano principalmente l’AR e la VR per la
riparazione e la manutenzione, oltre che per la progettazione e l'assemblaggio. Tra il 29% e il 31% delle aziende utilizzano queste tecnologie nell’ambito della riparazione e manutenzione, in particolare per consultare materiali di riferimento in formato digitale (31%), cercare un esperto in remoto (30%), visualizzare digitalmente i componenti che non sono visibili durante il montaggio (30%) e le istruzioni passo dopo passo all’interno delle postazioni di lavoro (29%). Per la progettazione e il montaggio, invece, le aziende utilizzano la realtà aumentata o quella virtuale per visualizzare le istruzioni di assemblaggio in formato digitale (28%), simulare le prestazioni del prodotto in condizioni estreme (27%), visualizzare le infrastrutture da varie angolazioni (27%) e sovrapporre componenti di progettazione ai moduli preesistenti (26%).
Secondo il report
, i due terzi delle aziende intervistate ritengono che la realtà aumentata abbia un maggior margine di utilizzo nelle proprie operations rispetto a quella virtuale. Mentre la VR si è dimostrata in grado di migliorare una singola user experience immersiva isolata dalla realtà, l’AR connette il mondo digitale con quello reale, supportando quindi una serie maggiore di casi d’utilizzo innovativi. Il 45% delle aziende utilizza questa tecnologia, mentre la percentuale scende al 36% per le imprese che hanno implementato la realtà virtuale (il resto delle aziende sono ancora nella fase sperimentale).
«La tecnologia immersiva ha fatto molta strada in breve tempo e continuerà a evolversi. Di fronte alla dura concorrenza da parte di investitori aggressivi presenti in Cina e Stati Uniti, le aziende devono razionalizzare gli investimenti per cogliere il potenziale di crescita a lungo termine offerto da questa tecnologia», ha dichiarato
Lanny Cohen,
Chief Innovation Officer di
Capgemini. «Per ottenere il massimo valore aziendale dalla realtà aumentata e da quella virtuale, le aziende hanno bisogno di una struttura di governance centralizzata e di studi preliminari di modelli allineati alle strategie, oltre a essere in grado di guidare l'innovazione e la gestione dei cambiamenti dei dipendenti».
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.