Intelligenza artificiale e piattaforme integrate per far fronte ad attacchi informatici sempre più sofisticati e ridurre la complessità nella gestione delle minacce
L’apertura di diversi fronti di innovazione nelle aziende, cioè quello che si definisce col termine talvolta abusato di trasformazione digitale, se da una parte è necessaria per competere nella nuova economia digitale, dall’altra parte può produrre ulteriori complessità e rischi. Una
stima di IDC rivela che sette multinazionali su dieci subiranno prima della fine del 2019 attacchi informatici in grado di compromettere la distribuzione o erogazione di prodotti o servizi.
Cosa fare quindi? Secondo IDC, si sta facendo strada un
nuovo paradigma che supera il binomio
“protect and defend” a vantaggio di princìpi improntati al modello “
contain and control”, un cambio di prospettiva importante rispetto al passato perché amplificato dalla
valorizzazione di tecniche cognitive e di Intelligenza Artificiale come risposta alla velocità di cambiamento e alla complessità degli scenari di rischio.
Questa dinamica trova origine nella
capacità degli algoritmi di machine learning e di intelligenza artificiale di analizzare e correlare dati prima non considerati e di innovare i processi di security intelligence, costruendo un livello di automazione superiore tramite contestualizzazione, correlazioni e supporto alle competenze umane nella comprensione di fenomeni complessi. Per questo motivo, IDC ritiene che
nei prossimi dodici mesi il 70% dei progetti aziendali di cybersecurity incorporerà tecnologie cognitive e di AI.Un’ulteriore evoluzione del modo di intendere e fare sicurezza aziendale riguarderà la
semplificazione dei processi e l’integrazione delle soluzioni. Secondo IDC,
entro il 2020 il 30% degli investimenti in sicurezza IT sarà appannaggio di chi saprà fornire piattaforme integrate. IDC stima infatti che oggi alcune grandi aziende siano arrivate a stratificare nei propri ambienti di sicurezza IT prodotti e servizi di addirittura 50 fornitori diversi. L’adozione di piattaforme più integrate, in cloud o on-premise, non solo permetterà di ridurre costi e complessità, ma consentirà di
acquisire maggiore visibilità sulle componenti e le soluzioni da monitorare e di aumentare il livello generale di sicurezza, riducendo il numero di scansioni e patch.
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