Raffaele Gigantino, nuovo Country Manager di VMware Italia, illustra le strategie tecnologiche dell'azienda
“
Una sfida ambiziosa”.
Raffaele Gigantino, Country manager di VMware Italia dall’inizio di luglio, non usa giri di parole per commentare l’avvicendamento al vertice dell’azienda. Che avviene nel segno della continuità,
sulla scia del lavoro compiuto da Alberto Bullani, che rimane in azienda con una responsabilità di livello europeo, nel portare di fatto VMware in Italia e svilupparla facendola
crescere fino all’attuale organico di oltre 120 persone. “
Il mio compito è proseguire in questo solco su un mercato importante come quello italiano, dove la crescita passa da due elementi fondamentali: i clienti che devono essere costantemente al centro della nostra attenzione e l’ecosistema dei partner, che abilita VMware a scaricare a terra le soluzioni tecnologiche del nostro portafoglio di offerta”, spiega Gigantino, sottolineando che affronterà l’incarico “
con passione e trasparenza, allo stesso modo in cui ho già attraversato le sfide che si sono susseguite nella mia vita professionale, fin dal mio inizio nell’ambito del supporto tecnico di prevendita”. Esperienza questa che fa comprendere come il ricco curriculum di Gigantino, che è laureato in ingegneria elettronica e in oltre 15 anni di attività ha ricoperto incarichi quali, da ultimo, il ruolo di Director Solution Sales per Data e Artificial Intelligence – Cloud & Enterprise per l’area Western Europe di Microsoft, comprenda anche una
approfondita conoscenza “hands on” delle tecnologie.
Raffaele Gigantino, Country Manager di VMware ItaliaMomento propizioGli obiettivi della VMware Italia targata Gigantino rimangono legati a
due aspetti cruciali: persone e business. “
Le aziende sono fatte di persone, che sono la base di ogni successo: l’attenzione ad attrarre i talenti e riuscire a svilupparne le competenze che sono richieste dal mercato oggi è fondamentale, mentre il business va fatto crescere puntando sui due pillar dei clienti, cioè delle loro esigenze, e dell’ecosistema dei Partner”, prosegue Gigantino, spiegando che “
questo significa anche rafforzare l’interazione coi system integrator, soprattutto nelle aree strategiche dell’iperconvergenza, del cloud e del digital workplace”. Il momento è propizio, come indicato anche dai recenti dati Assinform: oltre a evidenziare una
crescita nell’ordine del 2,1 per cento del mercato digitale in Italia nel 2017, le rilevazioni hanno previsto una crescita anche per i prossimi tre anni, con maggiori percentuali negli
ambiti che interessano più direttamente la proposta tecnologica di VMware. Il segmento software è infatti cresciuto del 5,9%, mentre il cloud ha fatto registrare un incremento del 18%, in base ai dati dell'Osservatorio Cloud del Politecnico di Milano, con l’innovazione trainata principalmente dai settori manufactuirng, finance, telco e media con tassi di crescita che vanno dal 10 al 24%. “
È uno scenario di solide opportunità per un’azienda innovativa come VMware: la sfida è quella di continuare ad avere una squadra in grado di rispondere in modo rapido alle esigenze dei clienti e un ecosistema di partner capace di trasferire al meglio il nostro valore sul mercato”, sottolinea Gigantino.
Luca Zerminiani, Director System Engineering Italy di VMwareVision in evoluzioneA questo riguardo, partendo dagli
annunci dell’evento VMworld svoltosi a fine agosto a Las Vegas,
Luca Zerminiani, Director System Engineering Italy di VMware, ha invece tracciato un panorama dell’attuale offerta tecnologica della società, che continua a perseguire l’obiettivo di
"creare ponti tra i silos delle aziende”, grazie anche a VMware NSX che ha esteso questo “ponte” anche alle reti, che sono oggi sempre più virtualizzate. Il next step è quello di
creare ponti tra i diversi cloud. Se infatti il cloud ibrido è già una realtà per molte aziende, il prossimo focus è quello sul multi-cloud: oggi è importante saper gestire tutti i diversi cloud e capire qual è quello che consente di ottimizzare i costi e che fornisce il maggiore vantaggio competitivo sul mercato, e
l’acquisizione di CloudHealth, annunciata a Las Vegas, è parte di questa strategia. Infine, più in generale, la strategia di VMware è oggi quella di capitalizzare su cloud, mobile, Intelligenza Artificiale, Machine Learning e sulla componente di Edge IoT, con una
vision che è in continua evoluzione: "
se per esempio solo otto anni fa abbiamo coniato in VMware il Software Defined Data Center, oggi parliamo sempre più spesso di Self Driven Data Center. La sigla è la stessa, ma il nuovo data center è abilitato dal Machine Learning, ovvero dall’Artificial Intelligence nativa, che rende la gestione delle macchine autonoma e quindi sempre più efficiente ed economica”, conclude Raffaele Gigantino.
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