▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...

Rosenberger OSI studia il connettore a "effetto loto"

In arrivo i prototipi di un nuovo connettore per fibra ottica che elimina da solo eventuali particelle contaminanti

Tecnologie
Il cablaggio in fibra ottica domina nelle applicazioni che richiedono il massimo delle prestazioni nel trasferimento dei dati, quindi in situazioni in cui va evitato qualsiasi elemento di "disturbo" che impatti appunto sulle performance. Di norma, nel cablaggio in fibra, questo problema riguarda lo stato dei connettori: quando essi sono contaminati da micropolveri, la resa trasmissiva del cavo degrada rapidamente. Certo i connettori si possono sempre pulire, l'operazione però non riesce sempre ad eliminare tutte le particelle contaminanti: le più resistenti restano comunque attaccate al connettore.

Per risolvere questo problema Rosenberger OSI ha studiato un nuovo tipo di connettore in fibra ottica che applica il cosiddetto "effetto loto", ossia replica la proprietà idro/oleofobica e auto-pulente che in natura mostrano le foglie del fiore di loto.

In estrema sintesi, le foglie di loto hanno una superficie che a livello microscopico presenta una sequenza di piccole "gobbe" rivestite da cristalli di una cera idrofobica alti 10-20 micrometri. Questa struttura a doppio strato (le gobbe e i cristalli) offre una superficie di contatto minima sia alle particelle di polvere sia alle gocce d'acqua. La tensione superficiale delle gocce è superiore all'aderenza delle foglie, quindi una goccia che cade su una foglia di loto resta sferica e letteralmente rotola via. Rotolando raccoglie eventuali micro-particelle di polvere e le rimuove, perché anche queste ultime non aderiscono alla microstruttura irregolare della foglia.

Rosenberger OSI ha realizzato un connettore in fibra ottica le cui terminazioni hanno una superficie coperta da nanostrutture irregolari che operano come quelle delle foglie di loto, impedendo agli elementi contaminanti di aderirvi. Inoltre la superficie è antistatica, il che impedisce a eventuali particelle contaminanti di restare attaccate al connettore per la loro carica elettrica. La società indica che questo approccio è teoricamente applicabile a tutti i tipi di connettori ceramici.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di ImpresaCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Notizie correlate

Speciali Tutti gli speciali

Reportage

Cybertech Europe 2024

Speciale

Speciale Data Analitycs

Speciale

Speciale Multicloud

Speciale

Speciale Storage

Speciale

Speciale Networking

Calendario Tutto

Nov 26
WPC 2024
Nov 26
IDC CIO Forum, Milano
Dic 03
Dynatrace Innovate Italy
Dic 05
Nutanix Cloud Day Roadshow - Torino
Dic 11
NetApp INSIGHT Xtra
Gen 23
Nutanix Cloud Day Roadshow - Bari

Magazine Tutti i numeri

ImpresaCity Magazine


Leggi il Magazine

Iscriviti alla nostra newsletter

Soluzioni B2B per il Mercato delle Imprese e per la Pubblica Amministrazione

Iscriviti alla newsletter