Le nuove frontiere dell’Enterprise Cloud e dell’edge computing. Ne abbiamo parlato con Sammy Zoghlami, Vice President Southern Emea di Nutanix. Ma prima di entrare in medias res, un cenno all’andamento del business, in particolare nell’area di sua competenza, che oltre al nostro Paese, guidato come noto da Alberto Filisetti, Country manager per l’Italia, comprende Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera e l’Africa francofona. “Il nostro anno fiscale è terminato tre mesi fa, il 31 luglio. Anche se come da prassi non posso dare cifre specifiche, posso dire che la regione ha avuto performance eccellenti: se Nutanix nel suo complesso ha avuto una crescita superiore al 60 per cento, l’area di mia competenza ha fatto ancora meglio, con l’Italia che si è distinta come uno dei Paesi migliori dell’area”, esordisce Sammy Zoghlami.
Fattori di crescita Tra i fattori di questo ottimo andamento, il manager ne individua due in particolare: “in una prima fase, i contraccolpi della crisi della fine del decennio scorso, che ha spinto molte aziende a spingere forte sull’automazione, e più recentemente, da circa due anni a questa parte, sono entrati in produzione i numerosi progetti di digitalizzazione studiati anche per effetto della crisi”, prosegue Zoghlami, spiegando che “buona parte di questi progetti hanno come target principale gli utenti finali, con lo scopo di proporre nuovi servizi: questo comporta che le aziende conoscano perfettamente gli utenti, e spinge a un uso molto intensivo dei dati e delle applicazioni”.
Replicare il pubblico È in questo scenario che “il cloud pubblico ha avuto un forte impulso, perché come è noto permette di lanciare nuovi progetti molto rapidamente e soprattutto consente anche di scalare in maniera flessibile”, evidenzia Zoghlami, precisando che “dal lato azienda, la sfida è oggi quella di avere nelle infrastrutture on premise gli stessi vantaggi del cloud pubblico, e questo è esattamente quello che consentono le soluzioni Nutanix: replicare in casa i benefici di un cloud semplice, elastico e automatizzato, in modo che le aziende possano concentrarsi maggiormente sulle applicazioni e sui nuovi progetti. Questa seconda ondata ci vede partecipare a numerosi progetti con i nostri clienti e anche con i nostri service partner”. Tra l'enterprise cloud... Il nuovo ruolo di Nutanix, con le soluzioni per infrastrutture iperconvergenti Enterprise Cloud OS, con il relativo hypervisor AHV, è quindi sempre più rivolto verso l’enterprise cloud, che si esplica appunto nell’idea di “trasformare il data center dei nostri clienti, andando oltre all’iperconvergenza, per gestire con il nostro software tutti i tipi di cloud, cioè privato, pubblico e distribuito, realizzando appieno il concetto dell’enterprise cloud, che prevede sempre la possibilità di cambiare, evitando il lock-in che costringe il cliente a rimanere con uno specifico fornitore”, sottolinea Zoghlami. Evitare ogni possibilità di lock-in sta molto a cuore all'azienda: “oggi c’è una forte richiesta da parte dei clienti per la creazione di blueprint di applicazioni che le rendano impiegabili su tutti i cloud pubblici, come AWS, Microsoft Azure o Google Cloud, e le nostre soluzioni permettono di gestire al meglio anche questo aspetto”, commenta ancora Zoghlami.
…e l’edge computing Ma c’è un’altra frontiera sulla quale Nutanix sta investendo: quella dell’edge computing, notoriamente in fase di forte sviluppo in relazione all’esplosione dell’Internet of Things. “La sfida è quella di portare sempre più decisioni sull’edge, cioè alla periferia della rete, direttamente nei punti in cui vengono raccolti i dati”, fa notare Zoghlami, spiegando che per fare questo è necessaria “una cooperazione sempre più stretta tra IoT e cloud: vogliamo facilitare il dialogo tra i cloud provider e chi si occupa di IoT. Nutanix è in grado di proporre una sorta di ‘ponte’ tecnologico che automatizzi il dialogo tra queste due realtà e, anche qui, con un occhio attento a evitare ogni tipo di lock-in”. La soluzione realizzata dall’azienda si chiama semplicemente Nutanix Xi IoT Platform. Per Zoghlami, anche se al momento quello dell’edge-IoT è un settore alle prime fasi, “le prospettive sono molto interessanti, e a tendere si tratterà di un business molto interessante: i limiti sono solo nella creatività per realizzare i business case più validi, ma già vi sono esempi di rilievo nell’ambito retail, con decisioni che vengono sempre più elaborate sui punti vendita, oppure in altri settori verticali come la gestione dell’energia nell’ambito della building automation”.
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