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SAP e SUSE, vent’anni di partnership nel segno dell’open source

Le ragioni di una collaborazione tecnologica che sta dando molti frutti ai clienti di entrambe le aziende

Trasformazione Digitale Cloud
Sta per compiere vent’anni il consolidato rapporto tra SUSE e SAP. Il compleanno sarà proprio nel 2019: “la partnership è nata nel 1999, quando è stato aperto il SAP Linux Lab, in un’epoca in cui Linux era agli albori, mentre oggi come noto l’open source di Linux è una scelta di default per moltissime applicazioni. Fu un po’ una scelta profetica, in quanto all’epoca Linux era ancora lontano dall’essere un sistema operativo per i workload critici, ma sicuramente ci fu lungimiranza da parte anche di SAP”, esordisce Carlo Baffè, Responsabile commerciale Italia di SUSE, che segue da più di dieci anni il mercato SAP. Il SAP Linux Lab è nato non a caso in Germania, che è il Paese sia di SUSE sia di SAP, e oggi “è una piccola comunità dove operano sia persone di entrambi i fondatori sia altri, come produttori di hardware e anche competitor, che si occupano di ottimizzare le applicazioni di SAP su Linux”, prosegue Baffè, sottolineando che “l’iniziale collaborazione tecnologica si è evoluta in alleanza commerciale e tecnica che riguarda tutto il mondo e che opera di pari passo con l’evoluzione di SAP”. Con interessanti risvolti per tutti i clienti, non solo di SAP ma anche di SUSE, in quanto, sottolinea Baffè, “siamo da tempo a fianco di SAP e con le nostre soluzioni ne seguiamo l’evoluzione verso i nuovi sviluppi tecnologici: questo è vantaggioso anche per i nostri clienti che beneficiano delle nostre soluzioni testate da un colosso come SAP, i cui requisiti sono sicuramente di elevatissimo livello, in modo da poter compiere scelte non rischiose”.

Scelte tecnologiche
Una tappa importante nella collaborazione tra le due aziende è quella che ha visto SAP “essere una delle prime grandi aziende a operare una scelta decisa verso l’open source poco più di dieci anni fa, intorno al 2006-2007, quando Linux si è dimostrato ormai maturo anche per il mondo enterprise”, prosegue Baffè, evidenziando che oggi il colosso “utilizza SUSE Linux Enterprise Server in una versione specifica per SAP come piattaforma di sviluppo per tutti i suoi prodotti, per poi farne il porting verso altri sistemi”. Non solo: “in parallelo a questa decisione tecnologica di sviluppo, SAP ha fatto un’altra scelta rilevante, cioè quella di essere uno dei nostri maggiori clienti, in quanto utilizza i nostri prodotti open source sia per la propria infrastruttura IT interna, sia per tutti i servizi SAP Enterprise Cloud e SAP Cloud Platform, che è un PaaS alla cui base vi sono sia la nostra distribuzione Open Stack sia la nostra soluzione di Software Defined Storage per gestire tutti i dati non strutturati”, fa notare Baffè. Inoltre, con la nascita di Sap HANA, che è basato su infrastruttura SUSE Linux, il ruolo di SUSE si è ulteriormente consolidato, e oggi “il 90 per cento di chi usa le applicazioni SAP su HANA sceglie SUSE Linux Enterprise for SAP Applications, proseguendo in un trend che datava anche prima di HANA, in quanto chi metteva SAP su Linux sette volte su dieci sceglieva SUSE”, sottolinea Baffè.

carlo baffe
Carlo Baffè, Responsabile commerciale Italia di SUSE

Le moderne architetture applicative
Le due aziende sono fianco a fianco anche nelle moderne architetture applicative: “oggi che sta cambiando il modo di fare applicazioni, dove assumono sempre maggiore importanza DevOps e micro-servizi, in cui l’unità tipica di deployment delle nuove applicazioni non è più una macchina virtuale ma un cluster kubernetes, assume sempre maggiore importanza il nuovo SAP Data Hub, il cui motore runtime gira su un cluster Kubernetes con la distribuzione SUSE”, spiega Baffè. Lo scenario applicativo è oggi in grande fermento, prosegue Baffè, sottolineando che “anche per le applicazioni cloud native vediamo che i partner SAP stanno accelerando lo sviluppo: durante SAP Now a metà ottobre si sono viste molte applicazioni cloud native davvero innovative. Se alcune di queste rimarranno cloud native e gireranno sul public cloud, mi aspetto però che molte aziende installeranno applicazioni simili on premise oppure nel cloud ibrido, in quanto ormai non possono più fare a meno della facilità sia nell’implementazione sia nell’aggiornamento delle applicazioni stesse dato da queste nuove modalità”.

Innovazioni in fermento
Infine, con un partner di così lunga data cogliamo l’occasione per avere un’impressione sull’evento SAP Now di metà ottobre, che quest’anno ha cambiato oltre al nome anche la formula. “Per il settimo anno consecutivo, come SUSE abbiamo partecipato all’evento con tutto il nostro team: quest’anno abbiamo notato sia la validità della nuova formula organizzativa, con il decumano che costituiva un utile perno per l’attenzione, sia soprattutto l’aria effervescente che si respirava, caratterizzata da una forte ondata di innovazione che non si vedeva da molto tempo, con idee e applicazioni basate su interazioni tra persone, oggetti, processi e tanto altro, che denotavano elevati livelli di fantasia concreta che lascia ben sperare anche per il prossimo futuro”, conclude Carlo Baffè.
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