In scena al Symposium di fine ottobre a Milano le novità dell’azienda californiana specializzata in soluzioni per il customer journey
Il
Liferay Symposium, la due giorni di fine ottobre che ha riunito a Milano oltre 330 persone tra clienti, prospect e system integrator, ha avuto quest’anno “
una connotazione meno tecnica e più business”, come ha sottolineato
Andrea Diazzi, Business Development Manager per l'Italia della s
ocietà californiana che realizza software per la customer experience, sempre rigorosamente open source.
Bryan Cheung, Ceo dell’azienda, presente anche quest’anno all’evento milanese, “
non me lo sono mai perso in nove anni”, ha tenuto a ribadire, ha motivato la connotazione più business del Symposium con la trasformazione in atto da tempo nel panorama delle aziende. “
I nostri clienti hanno da tempo cominciato a reimmaginare il proprio business, un po’ in ogni ambito ma specialmente nel manufacturing e nell’IoT, dove per esempio proliferano le iniziative che poggiano sui dispositivi di tracking”, ha spiegato Cheung, prima di illustrare le novità delle soluzioni Liferay. Che sono utilizzati per app e siti web, portali di clienti e fornitori, intranet ed extranet aziendali, declinabili su diverse tipologie di dispositivi, dal PC agli smartphone e tablet, con
la piattaforma Liferay DXP, il cui nome esteso è Digital Experience Platform, che opera in modo da assicurare un funzionamento uniforme e con continuità lungo tutti i tipi di canale di interazione tra azienda e cliente.
Bryan Cheung, Ceo di LiferayLe novità di DXP e del cloud analyticsLa prima novità è
Liferay DXP 7.1, la nuova release della piattaforma di casa, che si a
rricchisce di numerose funzionalità per creare in modo più agile soluzioni omnicanale, elemento essenziale di una customer experience realmente utile. Con le nuove funzionalità, spiega l’azienda, i team di content delivery potranno creare contenuti con maggiore flessibilità, assemblando pagine web servendosi di elementi preconfezionati e riutilizzabili senza lavorare sui codici, mentre gli sviluppatori web possono supportare la fornitura di contenuti unici e di valore, creandoli all’interno del proprio editor di codici Liferay o utilizzando i loro strumenti preferiti, importandoli poi direttamente all’interno della piattaforma Liferay DXP tramite API. Viene poi
Liferay Analytics Cloud, ovvero
funzioni di analytics basate su cloud per aggregare e capire i dati degli utenti, sia singoli individui sia aziende. Utilizzando Analytics Cloud, che viene offerta in modalità SaaS a chi utilizza Liferay DXP, si possono infatti ottenere informazioni utili sui contenuti, insieme ai dati sul comportamento e sugli interessi dei clienti, per presentare contenuti giusti ai clienti stessi se e quando ne hanno bisogno.
Carolina Moreno, VP Sales Emea e General manager South Europe di LiferayNuovo arrivo per il B2BGuarda invece al B2B l’ultimo nuovo arrivato
Liferay Commerce, realizzato per estendere al massimo le funzionalità di customer experience anche nell’ambito business-to-business. “
Ormai la cura della customer experience dei clienti è un dato acquisito, ma a livello di fornitori non c’è la stessa preoccupazione, come si nota dal fatto che nella maggior parte dei casi si utilizza ancora il fax oppure si trasmettono ordini acquisiti manualmente con lo scanner”, ha evidenziato Andrea Diazzi, spiegando che Liferay “
intende portare al mondo B2B l’esperienza che vediamo tutti i giorni in ambito B2C, dove quando compriamo qualcosa ci viene addirittura proposto qualcos’altro di collegato ai nostri acquisti”. Infatti,
con Liferay Commerce le aziende possono eliminare la complessità tipica di molte transazioni B2B, garantendo ai clienti un’interfaccia unica tramite cui visionare i prodotti, ricevere quotazioni personalizzate, effettuare acquisti e riordinare prodotti con un solo click. Con Liferay Commerce, che viene lanciato ufficialmente in questi giorni, dopo che ne è circolata una pre-release, lo scopo dichiarato dell’azienda è anche quello di conquistare nuovi mercati, in quanto DXP 7.1 e Cloud Analytics sono più rivolti ai clienti esistenti. A proposito dei quali,
Carolina Moreno, VP of sales Emea e general manager South Europe di Liferay, ha sottolineato che “
il 40 per cento del business di Liferay è nell’area Emea, mentre in Italia viene realizzato il 10 per cento del giro d’affari dell’Emea, e ci aspettiamo ottimi risultati anche quest’anno grazie alla nuova offerta, che ci dà modo di espandere la nostra presenza su altri mercati”.
Andrea Diazzi, Business Development Manager Italia e Grecia di LiferayIl business in ItaliaA fare il punto sul business nel nostro Paese ci ha invece pensato Andrea Diazzi, che si occupa di Italia e Grecia. “
In Italia siamo presenti da più di dieci anni, inizialmente con i Partner e poi con presenza diretta: oggi il team conta circa 15 persone, che si occupano di business e di sviluppo prodotto”, ha sottolineato, spiegando che “
il modulo e-commerce che viene lanciato quest’anno è al 90 per cento sviluppato qui da noi”. Riguardo al modello di go-to-market di Liferay, “
anche in Italia il canale ha un ruolo primario, con 10 partner suddivisi in diverse declinazioni tra grandi, piccoli e specializzati verticalmente, ma siamo alla ricerca di nuovi system integrator aperti all’open source e dotati di skill orizzontali o verticali”, ha proseguito Diazzi. Riguardo infine ai mercati verticali, “l
a Pubblica Amministrazione rappresenta una fetta molto forte del nostro fatturato da tempo, con circa il 40 per cento, anche perché la PA è tradizionalmente favorevole all’open source, seguita dal settore Finance, con Banca d’Italia che ha fatto un po’ da apripista realizzando con noi la propria Intranet alcuni anni fa e più recentemente il portale per l’arbitrato. Tra gli altri settori dove notiamo maggiore interesse negli ultimi tempi, vi sono il Retail, il Manufacturing e il Fintech”, ha concluso Andrea Diazzi.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.