HPE potenzia l'offerta in campo edge computing trasformando HPE Edgeline in una vera e propria piattaforma aperta per l'integrazione di IT e OT
Il 75 percento dei dati generati da un'azienda viene creato alla periferia delle sue reti
e qui, sostanzialmente, si perde. Il 94 percento di queste informazioni - che, fatti i calcoli, corrisponde a poco più del 70 percento di tutti i dati aziendali - non viene infatti sfruttato in alcun modo, quando non viene letteralmente scartato. Questo rappresenta "una opportunità mancata e valore perso" secondo
Antonio Neri, CEO di
HPE. Ed è per recuperare questo valore che la sua azienda
ha deciso di investire quattro miliardi di dollari in campo edge computing, nel corso dei prossimi quattro anni.
All'evento
HPE Discover 2018 si è vista, tra i
vari annunci, una nuova tornata dei frutti di questo investimento: il forte ampliamento della linea
HPE Edgeline Converged Edge System, una gamma di soluzioni e servizi pensata proprio per le imprese che vogliono realizzare ambienti di edge computing. L'idea è ovviamente spingere la digitalizzazione della parte OT, quindi l'iniziativa di HPE si muove soprattutto nell'ambito del mondo Industry 4.0 e in generale dei
sistemi ciberfisici.
La premessa concettuale alla base di HPE Edgeline è quella già nota dell'edge computing:
prima si elaborano i dati generati in periferia, meglio è per la reattività e l'efficacia delle decisioni che si traggono proprio da tali dati. Per questo serve avere sistemi di edge computing adeguatamente performanti e in grado di connettersi alla grande varietà di componenti e sensori che "abitano" uno specifico ambiente alla periferia della rete. Proprio questa
integrazione tra i vari possibili elementi dell'edge computing è un problema che molte imprese hanno difficoltà ad affrontare.
L'integrazione fra i mondi IT e OT attraverso EdgelineLa soluzione proposta da HPE a questo problema è prima di tutto una piattaforma aperta battezzata
HPE Edgeline OT Link Platform. Si tratta in sintesi di un motore di workflow che permette di combinare fra loro - attraverso un sistema low-code e anche senza scrivere alcun codice - flussi di dati e applicazioni di terze parti che li elaborano. Queste applicazioni possono essere eseguite in locale, all'edge della rete, oppure risiedere in cloud.
Per colmare il gap tra le applicazioni e il mondo fisico, HPE Edgeline OT Link prevede l'utilizzo di moduli certificati che collegano la piattaforma alle
più comuni reti di tipo industriale, come Modbus o Profinet. Alcuni moduli sono standard, altri specifici si possono sviluppare con le API e i kit di sviluppo legati a HPE Edgeline. L'idea è che man mano i vendor che propongono componenti hardware industriali
li rendano integrabili nella piattaforma HPE sviluppando in proprio i necessari "adattatori".
Le applicazioni localizzate alla periferia della rete sono ospitate ed eseguite da sistemi convergenti specifici. La novità di HPE Discover è il sistema
HPE Edgeline EL300 Converged Edge System, che rispetto ai modelli precedenti EL1000 ed EL4000 ha una progettazione
molto più "rugged": opera tra -30 e +70 gradi di temperatura, non ha ventole, è certificato IP50 e MIL-STD-810G. Usa processori Intel Core i5 e soprattutto le unità di elaborazione video Intel Movidius Myriad X per le applicazioni di AI e video analytics collegate alla
machine vision.
HPE ha lavorato anche alla parte di
gestione degli ambienti edge computing, che sono inevitabilmente complessi e variegati. La proposta è
HPE Edgeline Integrated System Manager, una piattaforma di gestione che è integrata nei sistemi Edgeline Converged Edge Systems e permette di controllarne da remoto diversi aspetti operativi, anche in ambienti che hanno una connettività limitata o intermittente verso il centro della rete e non dispongono di personale IT in loco.
Un altro componente di gestione importante è
HPE Edgeline Workload Orchestrator, dedicato in modo specifico alla
distribuzione di applicazioni "containerizzate" dal centro della rete verso la periferia, in modo che siano eseguite da singoli sistemi Edgeline.
L'offerta di una piattaforma, per quanto trasversale, ovviamente non basta a risolvere tutti i problemi delle aziende interessate a entrare nel campo edge computing. Per questo HPE ha sviluppato anche un'offerta di
servizi professionali mirati che fanno capo a HPE Pointnext. Si chiamano HPE Edgeline Field Application Engineering Services e spaziano dalla valutazione complessiva del singolo caso alla realizzazione di singoli componenti specifici, per arrivare sino all'implementazione della soluzione completa.
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