Il mercato server cresce grazie agli investimenti degli hyperscaler, ma anche l'evoluzione digitale delle imprese sta dando una spinta decisiva
Le rilevazioni
IDC sull'andamento del
mercato server nel terzo trimestre 2018 indicano una decisa crescita in valore (+37,7 per cento) accoppiata a una crescita in volumi sempre sensibile ma non altrettanto marcata (+18,3 per cento). È il segno che stiamo
continuando a vivere una fase di
rinnovamento tecnologico del parco server, testimoniata dal fatto che il trimestre in questione è il quinto consecutivo con un incremento a doppia cifra del giro d'affari.
Questa crescita è legata, prevedibilmente, soprattutto agli investimenti dei grandi cloud provider. Ma anche il passaggio progressivo delle imprese utenti alle applicazioni di nuova generazione ha impattato positivamente sullo sviluppo del mercato server. Insieme, queste spinte alla crescita hanno anche
indirizzato la spesa verso modelli più evoluti e performanti rispetto a un anno fa, portando a un incremento del costo medio del singolo server.
Più in dettaglio, IDC indica che globalmente nel terzo trimestre 2018 sono stati venduti
3,2 milioni di server, per un giro d'affari complessivo di
23,4 miliardi di dollari. La crescita maggiore (+40,2 per cento anni su anno) ha contraddistinto la fascia più bassa, quella dei server a volume. Qui il giro d'affari è stato di ben 20 miliardi di dollari.
Il segmento dei server midrange ha registrato una crescita analoga (+39,4 per cento) ma con un business più contenuto (2 miliardi). Meno dinamico il comparto dei sistemi high-end: una crescita del 6,9 per cento con un giro d'affari totale di 1,3 miliardi di dollari. Confermando un trend ormai evidente da tempo, i
server in architettura x86 hanno fatto la grande maggioranza del mercato: 21,8 miliardi di dollari.
Considerando il mercato in funzione dei produttori, il terzo trimestre 2018
conferma due evoluzioni già espresse in passato: i produttori ODM rappresentano la fetta principale, oltre la quale c'è un duopolio Dell-HPE.
Il ruolo dei
produttori ODM è ormai consolidato. Sono i
fornitori preferenziali dei grandi hyperscaler perché producono in grandi volumi e sulle specifiche precise dei loro committenti. Non sono solo la fetta maggiore del mercato sia in valore sia in volumi, mostrano anche
tassi di crescita superiori ai produttori tradizionali principali. Questo lascia presagire che anche in futuro il loro peso continuerà ad aumentare, anche se legato intrinsecamente ai cicli di investimento dei grandi cloud provider.
Tra i produttori tradizionali,
Dell guida su
HPE sia in valore sia in volumi, nel primo caso con un margine ristretto e con uno più ampio nel secondo. Al terzo posto c'è un nome magari poco noto agli utenti: è
Inspur, l'azienda cinese che ha sviluppato una joint venture con
IBM per vendere server in
architettura Power sul mercato globale. IDC ora considera il business Inspur separato da quello IBM, decisione che ha la conseguenza di far sparire IBM dalla classifica delle vendite a volumi, mentre Big Blue (o
Big Purple?) resta quinta per quella in valore.
Il trimestre è stato molto positivo anche per altre due aziende cinesi.
Lenovo e
Huawei hanno registrato crescite in valore del loro mercato server intorno al 70 per cento, anche se il loro market share, in valore e in volumi, resta ancora abbastanza marginale e comunque ben sotto il 10 per cento.
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