Le rilevazioni IDC indicano una crescita sensibile del mercato server, che va verso configurazioni sempre più potenti e quindi costose
Non va bene come il
mercato server globale, ma la
vendita di server nella regione EMEA ha fatto registrare nel terzo trimestre 2018 un confortante +24,5 per cento in
valore, anno su anno, raggiungendo quota quattro miliardi di dollari. Valutato in euro, il mercato ha fatto registrare una crescita anche superiore: +25,8 per cento anno su anno, per un giro d'affari intorno ai
3,5 miliardi di euro.
Se si guarda invece al mercato in
volumi, le prospettive non sono altrettanto rosee e soprattutto si amplia la distanza dal mercato server globale. In EMEA sono stati venduti circa
551 mila server, con una crescita anno su anno solo del 2,9 percento.
Una crescita contenuta in volumi porta un incremento più elevato in valore perché sta progressivamente aumentando il costo medio dei server. Il mercato
chiede sempre più configurazioni multi-socket, tanto che i server con un solo processore hanno rappresentato nel trimestre meno del 17 per cento delle vendite in valore. Un anno fa questa percentuale era stata del 18,2 per cento.
Questa ricerca di configurazioni sempre più potenti è testimoniata anche dall'
aumento nelle vendite di server multinodo: +70 per cento circa anno su anno in unità e +133 per cento in valore. Bene anche i grandi sistemi, con una crescita del 20 per cento circa in volumi.
Il mercato server EMEA dipende in buona parte dagli
investimenti degli hyperscaler. Non a caso le nazioni che hanno visto le maggiori crescite del mercato sono quelle dove ci sono più datacenter dei grandi cloud provider: Irlanda su tutti, poi Francia e Germania (che resta il mercato nazionale principale).
Ma il peso locale degli hyperscaler è
inferiore a quello globale, infatti i fornitori tipici dei grandi provider (gli ODM) in EMEA sono solo al terzo posto delle classifiche di vendita, con il 12 per cento di market share in valore. Prima vengono
HPE (29 per cento) e
Dell (21). Seguono
Lenovo (11 per cento di mercato) e poi
IBM (7 per cento).
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