Le indiscrezioni de La Stampa sono state smentite: per ora non si valutano pericoli alla sicurezza nazionale
Non ci ha messo molto il Governo italiano a smentire le "
fonti qualificate della Difesa e della Farnesina" che avevano indicato al quotidiano
La Stampa un imminente bando dei prodotti
Huawei e ZTE. L'ipotesi del quotidiano torinese era che l'Italia
si stesse allineando con le nazioni occidentali che considerano l'adozione dei prodotti di rete cinesi un pericolo per la sicurezza nazionale.
È da diverso tempo che gli Stati Uniti consigliano alle nazioni alleate di non usare prodotti Huawei nella costruzione delle nuove infrastrutture mobili 5G. La posizione di Washington è che le aziende cinesi possono essere un tramite, più o meno consenziente, per
azioni di spionaggio orchestrate da Pechino. Nel mirino ci sono soprattutto Huawei, con conseguenze
anche diplomatiche internazionali, e ZTE, che ha già subito un
bando temporaneo negli USA.
Il MiSE ha comunque smentito le indiscrezioni: "Con riferimento agli articoli di stampa su una presunta messa al bando delle aziende Huawei e ZTE dall’Italia in vista dell’adozione della tecnologia 5G, il Ministero dello Sviluppo Economico
smentisce l’intenzione di adottare qualsiasi iniziativa in tal senso", spiega una
nota ufficiale.
Il MiSE ha chiarito anche che, dal suo punto di vista, il pericolo di azioni ostili è per il momento
una semplice ipotesi non provata: "La sicurezza nazionale è una priorità e nel caso in cui si dovessero riscontrare criticità - al momento non emerse - il MiSE valuterà l’opportunità di adottare le iniziative di competenza".
I richiami degli Stati Uniti per ora sono stati
accolti con una certa freddezza da parte delle nazioni europee, molte delle quali (Italia compresa) hanno rapporti stretti con Huawei e ZTE nella realizzazione delle reti 5G. In queste stesse ore, ad esempio, Reuters
segnala che
anche la Germania starebbe per assumere una posizione simile a quella espressa dal MiSE in Italia.
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