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La gestione degli accessi va verso biometria e cloud

Secondo Gartner, gli smartphone saranno il mezzo di identificazione più usato dalle imprese, grazie anche alla semplicità dei servizi cloud di access management

Tecnologie Trasformazione Digitale
L'identificazione biometrica viene considerata da molti come il sistema più immediato per avere una gestione degli accessi che sia, allo stesso tempo, ragionevolmente sicura e abbastanza semplice per chi si deve identificare. Resta però il problema di come abilitarla sui tanti dispositivi che usiamo nella nostra vita digitale. La soluzione ce l'abbiamo in tasca, almeno secondo Gartner: è il nostro smartphone.

Secondo gli analisti di Gartner, infatti, da qui al 2022 la grande maggioranza (70 percento, oggi sono meno del 5) delle imprese che adotteranno l'identificazione biometrica la implementeranno mediante app distribuite sugli smartphone dei dipendenti. Questo anche quando non è lo smartphone il dispositivo che deve accedere alle risorse protette dalle procedure di identificazione.

Il motivo di questa evoluzione sta essenzialmente nella semplicità dell'approccio via smartphone. Abilitare l'identificazione biometrica via app mobili "offre una maggiore coerenza nell'esperienza utente ed è tecnicamente più semplice che supportarla direttamente su una varietà di diversi dispositivi endpoint", spiega Ant Allan, Research Vice President di Gartner. Anche se non è priva di rischi: i sistemi di identificazione biometrica offerti oggi dalla maggioranza degli smartphone sono vulnerabili a vari tipi di attacchi, ad esempio possono essere ingannati usando fotografie o registrazioni audio ad hoc.

La ricerca di semplicità nella implementazione e nella gestione delle funzioni di Identity & Access Management è testimoniata anche da uno sviluppo parallelo: la crescita nell'adozione di servizi IAM offerti in modalità Software-as-a-Service (SaaS). Sempre entro il 2022, secondo Gartner, il 40 percento delle imprese medio-grandi userà componenti di IAM in SaaS (oggi la percentuale è del 5 percento circa), spesso per affiancare con funzioni specifiche le piattaforme di access management che hanno già installato on-premise.

Il peso crescente delle soluzioni di IAM in cloud deriva, come accade in molti altri ambiti, dalla comodità di poter attivare velocemente nuove funzioni che, se implementate internamente, richiederebbero più tempo e costi maggiori. Conta anche il generico effetto di "trascinamento" del cloud: man mano che le imprese usano sempre più servizi nella "nuvola", trovano naturale trasferirvi anche quelli che non fanno parte del proprio core business. E la gestione degli accessi raramente lo è.
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