AI, blockchain, cloud, IoT, security e quantum computing uniti a capitale umano e competenze professionali: la loro integrazione troverà casa da primavera nell'ex Unicredit Pavilion, in un'area ormai connotata come distretto hi tech a tutti gli effetti
La domanda aleggiava da tempo. Quale sarà
il prossimo tra i grandi player tecnologici a (ri)mettere piede a Milano città? Magari proprio in quella zona tra Porta Nuova e Isola che tra vecchia e nuova ICT vede già la presenza di Amazon, Google, Samsung, LinkedIn o Iliad, e che nell'arco degli ultimi due anni ha visto l’arrivo di
Microsoft, transfuga da Peschiera Borromeo, e di
CA Technologies, direttamente da Milano 3, leggi Basiglio.
Quella annunciata a metà febbraio da
IBM è però una mossa diversa rispetto a questi ultimi due casi. Perché il
nuovo IBM Studios, che aprirà le porte a primavera in Piazza Gae Aulenti a Milano, nell'ormai ex Unicredit Pavilion, ovvero quattromila metri quadrati, con dieci ambienti su tre piani, in cui opereranno
oltre duemila consulenti per ideare soluzioni di intelligenza artificiale, blockchain, cloud, IoT, security e quantum computing, non determinerà l'abbandono dell'headquarter di Segrate, il comune alle porte di Milano dove l'azienda è storicamente presente dal 1975, che anzi verrà ristrutturato.
Scommessa da 40 milioni
L'IBM Studios, forte di un
impegno finanziario complessivo di oltre 40 milioni di euro in 9 anni, come recita una nota, intende essere la casa di vetro dell’innovazione tecnologica e si candida a esserne il cuore pulsante: un luogo di respiro internazionale capace di mettere in campo il più alto livello di conoscenza digitale e di
favorire la collaborazione con imprese di ogni tipo e dimensione, con associazioni territoriali, istituzioni, università, centri di ricerca, sviluppatori e studenti.
Enrico Cereda, Presidente e AD di IBM Italia“
La struttura sarà aperta a chiunque desideri avere un ruolo da protagonista nel cambiamento di cui questo Paese ha bisogno. Oggi siamo in grado offrire nuova energia in ogni settore e sostenere il lavoro di qualunque tipo di professionista. E tutto ciò applicando soluzioni di intelligenza aumentata, frutto della collaborazione tra persone e tecnologia”, spiega
Enrico Cereda, presidente e amministratore delegato di IBM Italia. “
Per facilitare l’obiettivo era necessario disporre di un luogo iconico tra la gente, al piano strada come le botteghe degli artigiani, per far comprendere quanto sia importante il ruolo dell’innovazione e per accelerare lo sviluppo delle competenze.
Competenze in primo piano
E proprio
le competenze alimenteranno il motore dell’IBM Studios, da quelle dei più giovani, da formare e far crescere nel tempo, a quelle dei professionisti, pronte per essere poste al servizio dell’ampio ecosistema nazionale. A testimoniare questa intenzione, prosegue la nota, sono le specifiche aree di cui è composta la struttura:
IBM Cloud Garage,
Strategy&Design Lab e
IBM Client Center.
IBM Cloud Garage identifica un centro di sperimentazione per lo sviluppo di applicazioni in cloud e, al tempo stesso, una metodologia che combina approcci innovativi come Design Thinking e Agile per dare corpo all’innovazione. Da un lato favorendo la collaborazione tra product manager, architetti software e professionisti, dall’altro sviluppando strategie e prototipi su modelli pubblici e ibridi di cloud che mettono a disposizione il potenziale dell’intelligenza artificiale e dei dati.
Nella parte dedicata allo
Strategy&Design Lab, i team lavoreranno per creare esperienze personalizzate e servizi per ogni tipologia di industria con una specializzazione in tecniche di co-creazione, capaci di rispondere alle necessità di imprenditori e professionisti. Il concept nasce con il preciso scopo di fornire alle aziende gli stimoli, le competenze e la passione per reinventarsi agevolando il cambiamento culturale e tecnologico.
L’
IBM Client Center è infine l’espressione locale di un network europeo composto da 16 strutture e rappresenta il luogo di incontro e scambio di esperienze tra business e culture differenti. Questo sarà anche il luogo più popolare e aperto della struttura, quello destinato a dare rilievo non solo alle iniziative di IBM ma anche a quelle di tutto l’ecosistema allargato capace di contribuire all’innovazione del Paese. Il piano terra dello Studios, infatti, si pone per sua natura a cavallo tra la piazza Gae Aulenti e la Biblioteca degli alberi recentemente inaugurata: un ponte ideale tra tecnologia e ambiente, innovazione e sostenibilità.
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