Nata dalla collaborazione tra Schindler e Microsoft, BuildingMinds propone un approccio tutto digitale alla gestione degli edifici
Chi pensa che la digitalizzazione permetta lo sviluppo di
nuovi modelli di business anche ad aziende con una
consolidata storia alle spalle adesso ha un nuovo esempio significativo da poter citare. È il gruppo tedesco
Schindler, che proprio grazie alle nuove tecnologie ha deciso di affiancare alla sua offerta di building management più tradizionale una cloud più innovativa e "digitale". Lo fa attraverso
BuildingMinds, una startup creata appositamente.
La nascita di
BuildingMinds è stata possibile anche grazie alla
collaborazione tecnologica con Microsoft. La startup userà infatti i servizi di Microsoft Azure e Dynamics 365 come base per la realizzazione di una piattaforma SaaS destinata a chi possiede o gestisce uno o più edifici. Più che di semplice gestione, in realtà, Schindler preferisce parlare di "
real estate asset optimization". In questo modo vuole sottolineare che l'obiettivo di BuildingMinds è massimizzare l'efficienza nell'utilizzo degli spazi e delle risorse di un edificio.
Al cuore della piattaforma di BuildingMinds c'è un
Digital Building Twin, in sintesi l'applicazione a uno o più edifici del concetto del "
gemello digitale". La piattaforma raccoglie tutti i possibili dati sul funzionamento (in senso lato) dell'edificio, dati che possono provenire dagli schemi progettuali, dai dispositivi che vi sono installati, da applicazioni di business e da sensori e device IoT. Il Digital Building Twin così
rispecchia fedelmente lo stato di un edificio.
Oltre a consentire una visione integrata di questo stato, il digital twin di edificio serve anche a capire come
ottimizzare ulteriormente la sua operatività. A questo scopo BuildingMinds mette in campo funzioni di
intelligenza artificiale, applicate trasversalmente ai vari aspetti della vita quotidiana di (e in) un edificio. Questo anche grazie al fatto che la sua piattaforma intende essere compatibile con molti sistemi di building management.
La soluzione di BuildingMinds si propone quindi anche come
elemento unificante in uno scenario applicativo che, secondo la startup, è molto frammentato. Chi gestisce un edificio - e a maggior ragione più edifici - è costretto a usare applicazioni diverse per i vari elementi infrastrutturali e di controllo, applicazioni che di norma
non dialogano tra loro. BuildingMinds vuole integrarle e soprattutto fare in modo che i dati controllati da ciascuna applicazione siano combinati, per andare a creare una base di informazioni unificata.
La posta in gioco è molto interessante. Secondo Schindler il mercato delle soluzioni smart building dovrebbe arrivare a qualcosa come
58 miliardi di dollari entro il 2023, quando nel 2016 muoveva solo 8 miliardi. BuildingMinds potrà muoversi liberamente per conquistare una fetta di questo giro d'affari: è controllata al 100 percento da Schindler Group ma agirà come azienda autonoma, con circa
150 milioni di euro già messi a disposizione per i primi anni di attività.
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