Gestione dei dati a 360 gradi e soprattutto in ottica cloud: questa la ricetta vincente della società californiana
La gestione dei dati a tutto tondo. È questa la
nuova Veritas Technologies, società con oltre 35 anni di vita che poco più di tre anni fa ha completato il distacco da Symantec per essere acquisita dal fondo The Carlyle Group.
“
È stata fatta un’operazione molto intelligente: il fondo ha ripreso quelli che erano gli asset storici di Veritas, cioè quelli sui quali la società ha fondato il suo successo, soprattutto nel backup, e li ha sviluppati tenendo presente i trend tecnologici più evoluti, investendo in Ricerca & Sviluppo e completando le soluzioni con altre piattaforme sia software sia infrastrutturali”, esordisce
Fabio Pascali, Country Manager Italy di Veritas. Oggi quindi la strategia di Veritas è quella di “
proteggere i dati, tirando fuori il valore dei dati e delle informazioni in qualunque forma e in qualunque luogo siano, partendo da una situazione tradizionale legacy molto solida per seguire tutti i trend evoluti sul mercato: per fare un solo esempio, siamo stati primi a far certificare da Docker la nostra soluzione di backup NetBackup 8.1.2 all'interno dei container, visto che adesso vi vengono messi anche i dati persistenti, il cui valore è da proteggere”, prosegue Pascali.
Tre business unit
È una strategia che sta dimostrando di dare i suoi frutti, visto che
Veritas è in crescita a livello sia mondiale sia locale: “
anche in Italia siamo in crescita sia come persone sia come fatturato”, conferma Pascali, sottolineando che il trend positivo nasce anche da scelte quali “
l’aver creato a livello globale tre business unit per seguire al meglio lo sviluppo delle attività: Data Protection, Data Governance e Backup”. Quest’ultimo, che è come noto il business storico di Veritas, è stato appunto riformulato in ottica di gestione del dato a 360 gradi: “
il nostro è un portafoglio completo, e ci possiamo definire la giusta via di mezzo tra l’end-to-end e le aziende di nicchia, con un focus molto particolare sul dato e con il cloud al centro della nostra strategia. Oggi, qualunque soluzione andiamo a proporre deve essere certificata per il cloud provider: quest’ultimo è un fattore molto differenziante, tanto che all’interno di ciascuno dei nostri team che sviluppano le diverse soluzioni, c’è anche un gruppo specifico che si occupa del cloud, cioè di certificare la soluzione con tutti i cloud provider, da AWS a Microsoft Azure a Google Cloud, ma anche con IBM e Oracle”, evidenzia Pascali.
Fabio Pascali, Country Manager Italy di Veritas Technologies
Focus sul cloud
Ma c’è di più: “
il nostro impegno nel cloud è a tutto tondo, in quanto lo utilizziamo anche come target del backup, solo per fare un esempio”, spiega Pascali: “
se a prima vista questo può sembrare quasi banale, non è così, in quanto Veritas riesce a mantenere il dato deduplicato quando lo esporta dalle sue appliance primarie e quindi riesce a utilizzare poca banda, sia in sia out, nel momento in cui esporta i dati verso il cloud provider, con ottimizzazione anche dei costi”.
Un altro dei focus di Veritas è quello di
evitare i lock-in, allo scopo di “favorire al massimo una strategia multicloud, aiutando le aziende a spostare dati e applicazioni sul cloud in maniera indipendente dai tool forniti dai cloud provider, che hanno spesso la caratteristica di essere proprietari”, fa notare Pascali.
Certificazioni di rilievo
Sempre in ambito cloud, va segnalato che i
prodotti di punta di Veritas, cioè NetBackup e Backup Exec, hanno ottenuto il riconoscimento AWS Storage Competency, riaffermando Veritas come partner tecnologico all’interno dell’AWS Partner Network: le due soluzioni Veritas supportano oggi molteplici classi di storage AWS, tra cui Amazon Simple Storage Service (Amazon S3), Amazon S3 Standard-Infrequent Access (Amazon S3 Standard-IA) e Amazon Glacier. Non solo:
Backup Exec è anche certificati per Microsoft Azure e Windows Server 2019, per permettere alle aziende di personalizzare la protezione dei dati grazie a un supporto affidabile e continuativo, ovunque risiedano i loro dati, su macchine fisiche o virtuali o nel cloud, con in più la
possibilità di portare i dati su Azure in maniera offline per far ripartire il backup direttamente in un sito remoto di Azure.
Partnership tecnologiche
Tra le partnership tecnologiche, Pascali cita quella con
Nutanix: “
integriamo le nostre soluzioni con le loro proposte, per proteggere gli ambienti che poggiano su Nutanix, in particolare con gli hypervisor VMware e Acropolis. Nel caso del loro hypervisor siamo ancora più strettamente collegati in quanto abbiamo sviluppato il Parallel Streaming Framework, una soluzione agentless e parallela che consente di proteggere i dati di tutti i nodi di Nutanix in parallelo rispetto al target di backup, e questo significa ottimizzare i tempi di backup e soprattutto ridurre i tempi di restore, e questo per grandi installazioni è fondamentale, perché quando andiamo a scalare avere tutti i nodi di architetture iperconvergenti che lavorano in parallelo con le nostre soluzioni diventa cruciale”.
Infine, un’altra partnership di rilievo a livello di piattaforme è quella con
Pure Storage: oggi la soluzione
NetBackup di Veritas è in grado di proteggere un’intera architettura data hub basata su FlashBlade e può anche utilizzarla come target di backup, con rapidi ripristini quando necessario. Inoltre, NetBackup, insieme a CloudPoint, è stato integrato con FlashArray di Pure Storage, consentendo la gestione completa degli snapshot tramite la console di NetBackup. Il consolidamento delle tecnologie tra le due aziende consente di sfruttare l’AI e il machine learning su set di dati più grandi e diversificati, fornendo insight più approfonditi.
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