In arrivo la seconda generazione dei processori Xeon SP, con molte versioni ottimizzate ma tutte pensate per le applicazioni che devono elaborare grandi quantità di dati
Intel ha dato una decisa accelerata alla sua offerta di componenti per le applicazioni che
da qualche tempo definisce "
datacentriche" e che quindi, considerata l'attuale evoluzione del mercato, comprendono tutte le applicazioni più importanti in esecuzione nei moderni data center. In prima fila tra i nuovi annunci c'è la
seconda generazione dei processori Intel Xeon SP, che sono sempre il cardine della visione Intel per il data center. Ma va segnalato anche il lavoro fatto in campo FPGA, che ha portato alla nascita della nuova linea di prodotti Intel Agilex.
Intel ha presentato
una cinquantina di nuovi processori Intel Xeon, un'offerta molto ampia giustificata dal fatto che la nuova generazione di CPU comprende non solo modelli generici ma anche versioni ottimizzate per applicazioni e carichi di lavoro specifici. Parte di questa ottimizzazione deriva anche da
collaborazioni tecnologiche con le aziende che useranno i nuovi processori. Ad esempio, Intel ha lavorato con i provider di telecomunicazioni per arrivare a CPU Xeon pensate per
nuovi ambienti molto basati sulla
virtualizzazione delle funzioni di rete.
Alcuni tra i nuovi processori Intel Xeon integrano la tecnologia
Deep Learning Boost e sono quindi ottimizzati per le applicazioni basate su machine learning e
intelligenza artificiale, in ambienti che spaziano dal data center all'edge computing. A questo scopo Intel ha anche migliorato l'integrazione dei nuovi Xeon con i principali framework software di AI.
Nelle applicazioni "datacentriche" i dati devono non solo essere elaborati in fretta ma anche
recuperati velocemente. Per questo i nuovi Intel Xeon SP supportano direttamente la
tecnologia Optane DC e possono essere configurati in sistemi che arrivano a
36 terabyte di memoria per server a otto socket.
Navin Shenoy, Executive Vice President and General Manager del Data Center Group di IntelTra i tanti processori presentati, Intel ne mette in evidenza due. Il primo è il top di gamma della nuova linea, lo
Xeon Platinum 9200. È pensato in particolare per le applicazioni di High-Performance Computing e ha un numero di core elevato per gli standard Intel (56), un modo anche per rispondere indirettamente alla strategia
decisamente multi-core della concorrente AMD.
L'altro processore messo in evidenza è un
nuovo Xeon-D, lo
Xeon D-1600, un System-on-Chip (SoC) altamente integrato e quindi progettato per gli ambienti in cui la potenza di elaborazione
deve fare i conti con limiti di spazio, consumo energetico e dissipazione termica.
Edge computing, sicurezza e storage sono gli ambiti di riferimento.
Potenzialmente molto interessante è il lavoro fatto
in campo FPGA, che prende le mosse dalla ormai remota
acquisizione di Altera. Nasce una nuova generazione di FPGA a dieci nanometri che commercialmente dà vita alla famiglia di FPGA
Intel Agilex. Qui la logica di fondo è sfruttare la programmabilità delle FPGA per realizzare soluzioni specifiche in funzione delle esigenze dei singoli clienti, sempre nell'ambito delle applicazioni e degli ambienti che fanno uso intensivo dei dati.
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