Cresce anche in Europa l'interesse per le business application in cloud di Zoho, che punta sempre a coprire tutte le principali funzioni aziendali con soluzioni ad hoc
I numeri non dicono mai tutto ma, di solito, sono una indicazione importante. Così il fatto che i
vari eventi Zoholics in Europa stiano registrando mediamente
il doppio delle presenze avute l'anno scorso è, quantomeno, un segnale che la proposta cloud della software house sta convincendo anche utenti e partner del Vecchio Continente. Anche se
Zoho non si può considerare uno dei nomi più noti del cloud, nonostante i suoi ormai 45 milioni di utilizzatori. Qualcuno la ricorderà come una delle primissime realtà a lanciare applicazioni di produttività in cloud: era
il lontano 2005, Google lo avrebbe fatto solo un anno dopo.
Da allora molto è cambiato e l'offerta Zoho
si è ampliata decisamente sia per estensione verso ambiti di business diversi, sia per profondità intesa come numero di applicazioni in SaaS per ciascun ambito. In questo - spiega
Sridhar Iyengar, Vice President and Head of Europe di Zoho Corporation - sta uno dei tratti distintivi principali di Zoho: avere una gamma di applicazioni che potenzialmente
coprono tutte le attività principali di una impresa. Tanto che la software house si descrive anche come "the operating system for business", il sistema operativo che può muovere tutta un'impresa.
Dallo Zoho Writer del 2005, insomma, di strada ne è stata fatta tanta. Oggi l'offerta SaaS di Zoho comprende
una quarantina di applicazioni che ruotano intorno a quattro ambiti applicativi principali: CRM, produttività e collaborazione, finanza, IT management. Tutte le applicazioni sono state sviluppate internamente e continueranno ad esserlo, un riflesso di un altro tratto distintivo su cui Zoho punta: la
crescita assolutamente organica, senza acquisizioni, con piani di sviluppo a lungo termine che non devono "confrontarsi" con le aspettative a breve termine di investitori e mercato (l'azienda è privata e ha tutte le intenzioni di restare tale).
"
Crediamo che la focalizzazione sulla crescita a breve termine - spiega Sridhar Iyengar -
sia negativa per l'innovazione. È positiva per i fondatori e gli stakeholder, ma nel lungo periodo si rivela dannosa per i clienti". Meglio piuttosto che siano proprio questi a dettare le linee di sviluppo, ed è anche per questo che Zoho già da tempo ha improntato le evoluzioni della sua offerta
sulla logica della piattaforma, espandibile ed integrabile con il software anche di altre aziende.
L'integrazione è necessaria, spiega Sridhar Iyengar, perché per aiutare le aziende nella loro digitalizzazione "
non si può lavorare da soli, lo chiedono i clienti stessi".
L'espandibilità risponde a una constatazione immediata: "
Non è possibile sviluppare direttamente tutto quello che può servire a tutti gli utenti, anche per le specificità di ogni singolo mercato". La community degli sviluppatori e dei partner tecnologici può quindi
customizzare ed estendere i software Zoho, cosa che ad esempio è stata fatta in Italia per integrarvi le funzioni collegate alla
fatturazione elettronica. Il risultato del lavoro della community è anche
un marketplace che comprende oltre seicento tra personalizzazioni, verticalizzazioni ed estensioni delle applicazioni di base.
Gli sviluppi più recenti dell'offerta Zoho vanno verso la parte vendite/marketing, che sta dando segni di particolare dinamicità.
Zoho MarketingHub è una piattaforma di marketing che permette di gestire campagne di marketing personalizzato multicanale, con funzioni di marketing automation e potendosi integrare con altre applicazioni Zoho o di terze parti come Shopify, Eventbrite o SurveyMonkey.
Zoho Commerce Plus è invece una piattaforma di ecommerce integrata, ottenuta combinando vari moduli SaaS della software house in modo da assemblare tutte le necessarie funzioni di front office e backoffice.
Resta confermato anche per queste nuove piattaforme il
modello di pricing molto cloud-style di Zoho. Tutte le singole applicazioni o le suite hanno un costo
prevedibile, calcolato in base alla "variabile" più indicata (numero di utenti, spazio di storage occupato...) e fatturato mensilmente o annualmente. Non sono imposti contratti a lungo termine che vincolino le aziende clienti.