D. - Dal vostro punto di vista, come considerate sia cambiato in generale il ruolo del System Integrator all'interno delle strategie di digitalizzazione delle imprese clienti? R. - La digitalizzazione va vista come un flusso che, con velocità diverse nel mondo e nel nostro stesso Paese, sta trascinando un intero ecosistema di infrastrutture, istituzioni, aziende, persone e processi verso un nuovo punto di arrivo in cui tutto funziona “out of the box” e la tecnologia diventa la reale abilitatrice di facilità. Le nostre imprese oggi navigano in questo flusso e hanno fatto grandi passi in avanti, ma sono ancora lontane dall’attivare e disattivare con semplicità tutto. In questo contesto noi system integrator siamo chiamati a ricoprire il ruolo di evangelisti tecnologici con il compito di costruire una massa critica di supporto alla scelta di una determinata tecnologia, di saperne prevedere il ciclo di vita, di poterla eventualmente definire come uno standard tecnico all’interno di un mercato. Abbiamo, insomma, l’importante responsabilità di guidare i nostri clienti verso un processo di innovazione tecnologica di lungo termine.
D. - Più in dettaglio, quali sono i principali elementi di valore che oggi un System Integrator può portare alle aziende? R. - La capacità, prima di tutto, di essere visionari sui temi fondamentali della digitalizzazione. Come, per esempio, il ruolo centrale dell’end user in questo processo di trasformazione. Non sempre e non tutte le aziende si rendono conto di quanto cruciale sia il suo coinvolgimento sotto vari punti di vista: primo, la possibilità che l’utente diventi un ambasciatore o, addirittura, un boicottatore di un progetto di innovazione digitale; secondo, la possibilità che evidenzi uno scollamento tra IT e business anticipando e introducendo strumenti nuovi, non validati dall’IT, per risolvere esigenze di automazione e velocità nelle operazioni quotidiane; terzo, la sicurezza, dove il fattore persona si colloca ancora come anello debole della catena di protezione informatica che può essere costruita. In particolare la security è uno tra gli aspetti più urgenti da affrontare: emerge, infatti, un’esigenza di acculturamento digitale nella maggioranza delle aziende sul territorio nazionale e dei diversi livelli interni di professionalità, che va colmata e presto, affinché l’investimento in tecnologia non venga disperso. Noi, come gruppo Eurosystem, da tempo proponiamo azioni di divulgazione e formazione come strumenti per risolvere quest’esigenza e, per questo, abbiamo fondato “academIT”, un progetto formativo che ha l’obiettivo di supportare l’IT manager nella gestione delle sfide che la trasformazione digitale gli pone davanti attraverso la cultura.
D. - Quanto conta oggi, per un System Integrator, la capacità di fare scouting di nuove tecnologie e di nuovi vendor da portare sul proprio mercato? R. - È tutto. È l’applicazione pratica di quella capacità di avere visione sopra menzionata e serve a riconoscere, all’interno di un mercato internazionale, le tecnologie che avranno un ciclo di vita più lungo, quelle con le potenzialità per essere declinate sui singoli territori nazionali e sui diversi segmenti di mercato, quelle con il potere di impattare realmente sul business e innovarlo. Si costruisce e ottiene con una lunga esperienza, supportata dallo sviluppo di reparti tecnici strutturati e dedicati alla funzione, non solo di scouting, ma anche di testing delle tecnologie. In Eurosystem investiamo continuamente nella formazione e nella crescita delle risorse tecniche, che devono essere altamente specializzate e organizzate per gestire attività specifiche di scouting dei vendor produttori e testing delle soluzioni. A garanzia della solidità e qualità dei servizi che offriamo ai nostri clienti.
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