Da novembre chiude la parte pubblica di Joyent, che continua ad operare solo per la gestione di cloud privati
Ci sono ormai pochi dubbi sul fatto che
offrire servizi di cloud pubblico non è cosa da tutti. O si hanno le dimensioni degli hyperscaler, oppure si deve trovare una propria nicchia da cui non farsi scalzare.
Samsung ci ha provato per qualche tempo con
Joyent, che aveva acquisito tre anni fa circa, ma ora
ha deciso di lasciar perdere e di focalizzare meglio l'esperienza fatta. Le risorse di Joyent saranno infatti dedicate ad un segmento ben preciso di utenti, quelli che preferiscono il cloud privato
Il risultato di questa focalizzazione è che dal prossimo 9 novembre il
Joyent Public Cloud smetterà di servire i suoi clienti. Che,
secondo Joyent, nel frattempo saranno assistiti nelle loro attività di migrazione verso cloud pubblici più ospitali.
Cinque mesi di tempo dovrebbero bastare, anche perché Joyent ha già individuato alcuni public cloud provider pronti ad accogliere i suoi (ex) clienti. Si tratta principalmente di Microsoft Azure, MNX.io,
OVH, Spearhead Systems.
Joyent però non sparirà. Accanto all'offerta public cloud ne ha sviluppato una
single-tenant che è diventata sempre più importante - serve tra gli altri Samsung stessa - ed è proprio questa crescita della parte di cloud privato che ha
sottratto risorse al cloud pubblico. Messa davanti alla scelta di cosa mantenere in vita, Joyent ha deciso di abbandonare Joyent Public Cloud.
Chi ha le dimensioni, le competenze tecniche e la capacità di investimento necessarie può quindi continuare ad usare la piattaforma software di Joyent,
installandola nel proprio data center o implementandola bare-metal sul cloud di qualche provider compatibile (Joyent segnala SoftLayer). Per gli altri, l'unica strada è la migrazione.
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