“Il primo Laboratorio incentrato sui nuovi modi di lavorare e su come si concepiscono e si fruiscono gli spazi urbani”, sottolinea il numero uno di HPE Italia Stefano Venturi, che ha voluto l’iniziativa
Un laboratorio per i giovani talenti delle scienze sociali per
sviluppare soluzioni innovative per i problemi delle città. Dove le prime sfide su cui si inizia a lavorare sono il turismo intelligente, la mobilità e la semplificazione amministrativa. Le ambizioni del
First Lab, Firenze Smart Working Lab, inaugurato la scorsa settimana nel capoluogo toscano, sembrano ben riposte. A iniziare dai soggetti coinvolti, che vedono in prima fila
Hewlett Packard Enterprise, all’interno di un
protocollo d'intesa triennale del valore complessivo di quattro milioni di euro, siglato con
Fondazione CR Firenze, Università di Firenze, Fondazione per la ricerca e l'Innovazione (FRI), Computer Gross, TT Tecnosistemi, Var Group, Webkorner e Nana Bianca.
Oltre le Smart City
Nel Lab, che si sviluppa su
400 metri quadrati all’interno del Campus delle Scienze Sociali dell'Università di Firenze, lavoreranno team composti da neolaureati e dottorandi dell’Ateneo fiorentino, specializzati in discipline economiche, giuridiche, informatiche e sociali per produrre studi, tesi di laurea e di dottorato che pongano appunto al centro i problemi delle città moderne e ne propongano soluzioni. La
collocazione nel Campus delle Scienze Sociali non è casuale, in quanto sono proprio gli studenti dei corsi in discipline economiche, giuridiche, informatiche e sociali i più attrezzati per attuare un progetto differente tra i tanti che operano da tempo sui temi legati alle Smart City. “
Parliamo delle città del futuro: l’idea è proprio quella di andare oltre alla ‘Smart City’ classica, della quale si parla ormai da tempo”, sottolinea
Stefano Venturi, Presidente e Amministratore Delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia, in una conversazione con ImpresaCity a margine dell’inaugurazione del Lab fiorentino, spiegando che si tratta del primo Laboratorio che “
potremmo chiamare ‘Laboratorio sulla rigenerazione urbana’, incentrato su un nuovo modo di lavorare e interagire, e soprattutto su come si concepiscono gli spazi urbani e su come questi vengono fruiti”. In un certo senso, prosegue Venturi, “
questo Lab intende operare sulla punta estrema dell’innovazione, e l’ecosistema che abbiamo messo insieme serve appunto per favorire questo tipo di innovazione che oggi per innovare dobbiamo mettere insieme un ecosistema di valore”.
Stefano Venturi, Presidente e Amministratore Delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia
Realtà tecnologiche locali
Sul perché sia stata scelta Firenze per questo primo Laboratorio, che è il primo in Italia con queste caratteristiche, Stefano Venturi sottolinea tra l’altro la presenza di “
interessanti realtà tecnologiche locali, come per esempio NanaBianca, che è uno dei più noti innovatori della prima ora, e gli stessi Computer Gross, TT Tecnosistemi, Var Group, che gravitano tutti nell’area allargata fiorentina e sono da tempo tra i Partner principali di HPE“, ma anche e soprattutto “
l’adesione di soggetti che hanno creduto nel progetto, come Fondazione CR Firenze, nella persona di Umberto Tombari e l’Università di Firenze”. Anche il
rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei, ha voluto sottolineare l’aspetto collaborativo e di ecosistema del First Lab: “
grazie alla collaborazione con realtà aziendali importanti e con gli enti del nostro territorio nasce un laboratorio, supportato dalle piattaforme tecnologiche più avanzate, che fa del ‘fattore umano’, della creatività e del talento i suoi punti di forza. Non si tratta di una semplice palestra, ma di un esperimento reale, dal quale ci aspettiamo sviluppi interessanti e anche nuove idee d’impresa”.
Primi progetti a settembre
Gli studenti potranno applicarsi su tesi di laurea o dottorato e, magari, trasformarli in un secondo momento in iniziative imprenditoriali, grazie anche all’aver a disposizione le
piattaforme tecnologiche software e hardware delle imprese partner e dell'Università di Firenze, e alla possibilità di essere seguiti da tutor aziendali e universitari attraverso specifici momenti formativi. Il laboratorio è concepito per lavorare in cloud e con qualsiasi dispositivo, accedendo da remoto alle piattaforme informatiche delle aziende e delle istituzioni partner del progetto, configurandosi fin da subito come uno spazio di open innovation moderno e versatile. “
Ci siamo dati l’obiettivo di in tre anni di coinvolgere tra i 500 e i 1000 studenti su 18 progetti, inizialmente concentrati su tre aree: turismo intelligente, e-government e mobilità sostenibile. Come si vede, si tratta di temi molto importanti non solo per Firenze ma anche per moltissime altre città, sia grandi sia più piccole”, conclude Stefano Venturi.
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