L'interconnessione diretta tra Azure ed Oracle Cloud si attiva anche a Londra, in attesa di toccare anche altri nodi nel mondo
A giugno
era nata una importante partnership cloud tra
Microsoft ed
Oracle, limitata però ai soli Stati Uniti. In questi giorni, invece, la collaborazione si è concretizzata anche in Europa. Prevedibilmente, il primo "approdo" europeo dell'integrazione tra i cloud di Oracle e di Microsoft è
Londra. Nella capitale britannica, infatti, si trovano molte aziende utenti delle due società. Londra è inoltre una delle
principali piazze finanziarie europee. E nel mondo Finance operano molti clienti comuni di Oracle e Microsoft.
La partnership delle due società nasce proprio per portare nel mondo cloud i vantaggi che i loro
clienti comuni avevano già sperimentato nei data center tradizionali. Qui,
spiega Oracle, le tecnologie dell'una e dell'altra software house coesistevano già da tempo. E abbastanza "vicine" da poter
scambiare facilmente dati tra le piattaforme Oracle e Microsoft.
Il passaggio al cloud ha fatto scomparire questo vantaggio, perché Azure ed Oracle Cloud erano isolati fra loro. Un limite che la nuova partnership tecnologica ha eliminato. Permette infatti di
distribuire applicazioni e database fra i due ambienti cloud. E offre una gestione unificata degli accessi e delle identità fra le due "nuvole".
Oracle e Microsoft stanno estendendo la loro partnership in nuove zone del mondo ma
mantenendo un approccio di base. L'interconnessione fra le rispettive infrastrutture avviene cioè nelle zone in cui esse sono
fisicamente vicine. Per questo negli Stati Uniti è stato abilitato il collegamento fra due nodi che si trovano nel medesimo Stato (la Virginia). Una connessione a distanza relativamente breve permette di avere
una latenza bassa, a tutto vantaggio delle applicazioni che devono dialogare tra un cloud e l'altro.
A Londra questa interconnessione veloce diventa ancora più semplice, ovviamente. Per il resto le funzioni offerte attraverso l'integrazione dei due cloud
sono le stesse abilitate negli Stati Uniti. E sono di interesse prevalentemente per chi intende eseguire workload su Azure mantenendo comunque i dati nei database su Oracle Cloud. La collaborazione tra le due aziende dovrebbe concretizzarsi in altri loro data center, ma non è stato indicato dove e con che tempi.
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