Secondo un report di CNBC, Facebook avrebbe coinvolto Luxottica nella progettazione di smart glass con funzioni AR
Più della realtà virtuale, la
realtà aumentata promette di essere una tecnologia con un grande appeal per le aziende e anche i consumatori. Se la VR ha le sue applicazioni ma sempre
un po' di nicchia, infatti, la realtà aumentata ha
già dimostrato la sua utilità in un gran numero di progetti. Il problema semmai è lo sviluppo di visori che possano avere un mercato più di massa. Al limite anche consumer.
Facebook è notoriamente interessata alla realtà aumentata e virtuale, tanto da creare tempo fa i Facebook Reality Labs. La notizia di questi giorni -
segnalata da CNBC - è che avrebbe
coinvolto Luxottica nella progettazione di smart glass a realtà aumentata. I tecnici di Facebook starebbero infatti lavorando da un paio d'anni ad una soluzione del genere, ma senza successo.
Luxottica, che detiene marchi notissimi come Ray-Ban e Oakley, avrebbe invece le competenze per un prodotto davvero usabile e destinato a milioni di utenti. Ma
anche competenze tecnologiche, perché l'azienda italiana ha già collaborato con Google nello sviluppo dei suoi smart glass.
Il progetto per lo sviluppo di smart glass a realtà aumentata ha, secondo il report, nome in codice Orion. E Facebook mira a concretizzarlo
entro quattro o cinque anni. L'idea è realizzare un tipo di dispositivo che faccia da "periferica" degli smartphone. Un po' come adesso operano gli smart watch, ma con una maggiore comodità per l'utente. L'obiettivo è però anche più ambizioso:
sostituire in tutto lo smartphone, dando agli smart glass anche funzioni di comunicazione.
Secondo le indiscrezioni, l'interfaccia principale per gli smart glass sarà però un
assistente vocale con funzioni di AI. Questo permetterà agli utilizzatori di avere sempre le mani libere mentre svolgono operazioni o consultano informazioni. È un vantaggio che le applicazioni di realtà aumentata
già adottate dalle aziende hanno dimostrato essere particolarmente importante. Facebook starebbe quindi lavorando allo
sviluppo di un suo voice assistant sulla falsariga di Amazon Alexa o Siri di Apple.
Per ora però sono solo voci. Né Facebook né Luxottica le hanno confermate. Oppure il progetto Orion potrebbe non concretizzarsi, come tanti che si trovano nei laboratori dei grandi nomi dell'IT. Anche senza Facebook, però, la realtà aumentata
è sempre più adottata nelle imprese come strumento di lavoro. E le soluzioni tecnologiche in fondo
non mancano, anche se non sempre in linea con il concetto di smart glass che si ipotizzava qualche anno fa.
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