“Orizzonte Digitale” è il programma realizzato in collaborazione con le Università italiane per formare circa 1000 studenti non ICT ogni anno su Cloud, Networking, Sicurezza e Digital Workplace
Gli obiettivi sono ambiziosi. Anche perché le possibilità di incidere sul cambiamento ci sono tutte. Ecco quindi che “
Orizzonte Digitale”, il
programma lanciato a fine ottobre da VMware e Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, prevede di
formare nelle competenze digitali circa 1.000 studenti l’anno a partire dal 2020. E di dare quindi un contributo fattivo ad aiutare l’Italia a colmare lo skill gap nell’ambito digitale. Aprendo a Milano l'incontro di presentazione dell'iniziativa,
Raffaele Gigantino, Country Manager di VMware Italia, ha ricordato che “
uno studio di pochi anni fa dell’Unione Europea aveva reso noto che entro il 2020 circa il 90 per cento delle professioni non ICT avrà bisogno di competenze digitali, a ulteriore testimonianza della pervasività dei temi tecnologici”.
Competenze innovative
Il progetto “Orizzonte digitale” prevede quindi la realizzazione di incontri formativi, seminari e lezioni didattiche che si terranno presso le principali Università italiane e che coinvolgeranno studenti, professori e personale accademico, mettendo a sistema il know-how di VMware in ambiti come il
Cloud, il Networking, la Sicurezza e il Digital Workspace.
L’
Università di Pisa, la Federico II di Napoli e quella di Milano-Bicocca sono i primi tre centri di competenza oggetto del programma, che partirà con il nuovo anno ormai alle porte. Come è stato sottolineato in sede di presentazione, le attività didattiche permetteranno agli studenti di
acquisire competenze sulle tecnologie più innovative, in modo da aiutarli a orientarsi verso le nuove figure professionali che saranno sempre più richieste dal mercato del lavoro, come per esempio il
Cyber Security Manager, il Data Scientist o il Privacy Specialist.
Progetto ambizioso
“
Si tratta di un progetto ambizioso, nel quale come azienda internazionale impegnata su diversi fronti della tecnologia, che opera anche in Italia, abbiamo voluto dare il nostro contributo proprio partendo dalle Università", ha proseguito Gigantino, sottolineando che
"ritengo che la collaborazione fra le aziende e il mondo universitario, grazie alla Crui, sia indispensabile per fornire ai giovani le competenze richieste oggi da un mondo del lavoro che si sta profondamente trasformando. Una sinergia fondamentale per sostenere lo sviluppo socio-economico del nostro Paese che, ora più che mai, ha bisogno di una forte trasformazione digitale per essere competitivo sul mercato globale”.
Le Università come infrastruttura
“
La digitalizzazione è un passo fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese. In questo percorso, il ruolo dell’Università è centrale, non solo nello sviluppo di nuove tecnologie, ma anche nella definizione di un approccio culturale ed etico adeguato al cambiamento”, ha spiegato
Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano ma presente nella sua altra veste di
Segretario Generale della Crui. A proposito di quest’ultima, Resta ha sottolineato che “
anche il sistema delle Università italiane è un’infrastruttura del Paese, con tutte le sue diversità, piccole e grandi o specializzate”.
Un momento dell'incontro di presentazione di "Orizzonte Digitale". Sa sinistra, Francesco Baldassarre e Valeria Cagnina di OFpass1ON, Daniele Fichera di FPA, Ferruccio Resta di CRUI e Raffaele Gigantino di VMware Italia
Collaborazione pubblico-privato
In questo ambito, il ruolo della Crui è quello di “
saper cogliere le differenze e valorizzarle con progetti mirati, come è questo con VMware. Come è nel DNA della Crui, alla firma di un accordo facciamo subito seguire i primi progetti pilota, in questo caso a Pisa, Napoli e Milano Bicocca, per dare concretezza alle nostre azioni e soprattutto per testarli in vista della loro estensione ad altre Università”, ha proseguito Resta, facendo notare che “
nel programma Orizzonte digitale l’Università fa formazione in ambito digitale insieme all’impresa, e questo è coerente con quelli che sono i diversi ruoli dei due soggetti: le Università hanno il compito di preparare a una professione, ed è evidente che nella facoltà di Ingegneria informatica tutti hanno competenze digitali fin da subito, mentre a Filosofia non sono presenti. Sarebbe dispendioso se l’Università si dotasse di un corpo specializzato per dare competenze digitali: è opportuno invece avvalersi delle capacità e delle competenze presenti nelle aziende che sono all’avanguardia della tecnologia”.
Il ruolo delle Università nello sviluppo
Alla presentazione del programma “Orizzonte Digitale” è intervenuto anche
Daniele Fichera, Senior Consultanti di FPA, che ha illustrato i dati emersi da uno studio compiuto da Forum PA e commissionato da VMware e Crui, volto a comprendere il r
uolo del sistema universitario nello sviluppo territoriale. L’approfondita ricerca ha permesso di evidenziare come la
presenza universitaria abbia un impatto positivo rilevante sulla diffusione di esperienze imprenditoriali innovative.
Tra le principali risultanze, è da citare il dato che
nelle 10 province del Nord con alta presenza universitaria il tasso di occupazione è del 67,2 per cento, mentre il
numero medio di start up per 10mila imprese tende a crescere significativamente in base alla presenza universitaria nella provincia: si passa infatti da un valore minimo di 7,9 nei territori con presenza universitaria marginale, al 14,5 nelle province appartenenti al livello medio basso, con un massimo di 23,4 nelle province centrosettentrionali ad alta intensità universitaria. Infine, in termini di domanda di lavoro qualificata, la richiesta di laureati si concentra tra le imprese di Milano (87.440 unità), Roma (64.220) e in misura minore Torino (28.220) e Napoli (21.050): complessivamente,
le quattro maggiori aree urbane coprono più di un terzo della domanda totale, per la precisione il 36,5 per cento.
Robotica che passione
Infine, lo stimolante incontro milanese ha trovato una degna chiusura con la scoppiettante testimonianza di
Valeria Cagnina e Francesco Baldassarre di
OFpass1ON, che si occupa di “
robotica educativa” con l’obiettivo di
avvicinare bambini e giovanissimi alla tecnologia. Neodiciottenne, Valeria Cagnina è stata inserita da Forbes nella lista dei
100 under 30 che guideranno il futuro, forse anche in considerazione delle sue esperienze, che vanno dall’aver
costruito un robot a 11 anni, sulla base di una scheda Arduino, all’aver trascorso
più di 3 mesi a Boston a 15 anni, "
dopo aver stalkerato via mail tutti i professori del MIT", come ammette lei stessa. Oggi, con il socio 27enne Francesco Baldassarre, alessandrino come lei e con un percorso di studi variegato, Valeria Cagnina gestisce OFPass1ON, che con 10 collaboratori si occupa di corsi sulla tecnologia, dalla materna alle superiori, e di team building in azienda,
puntando sempre sul gioco e sul divertimento ma attenendosi a dieci regole irrinunciabili, la prima delle quali è che “
niente è impossibile”.
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