Interesse quasi plebiscitario per le esperienze interattive in auto, ma c’è ancora qualche riserva su privacy, sicurezza dei dati e user experience
Il dato è chiaro: entro tre anni, quasi tutti gli automobilisti (per l’esattezza il 95 per cento) utilizzeranno un assistente vocale, ma i produttori devono
migliorare l'esperienza offerta al fine di soddisfare le aspettative degli utenti.
Lo rivela un report di
Capgemini Research Institute: la ricerca “
Voice on the go”, che ha coinvolto
7000 consumatori e più di 300 manager di dieci Paesi tra cui l'Italia, analizzando l'adozione degli assistenti vocali in auto e le aspettative di chi li utlizzza. Quasi
la metà (49%) dei consumatori intervistati utilizza gli assistenti vocali all’interno dei veicoli per svolgere numerose attività e si prevede che in futuro questa percentuale salirà al 73%. Attualmente il 77% dei consumatori utilizza i comandi vocali per riprodurre musica e controllare le indicazioni stradali (si prevede che in futuro tale quota salirà all'85%), il 46% prenota gli appuntamenti per la manutenzione al proprio veicolo (in futuro il 74%) e il 45% lo utilizza per servizi specifici, come ordinare cibo a domicilio (in futuro il 72%).
Il dato fondamentale è che nei prossimi tre anni il 95% dei consumatori prevede di utilizzare un’interfaccia vocale, compreso l’assistente vocale in auto per reperire informazioni, e
il 54% afferma che in futuro utilizzerà “sempre” questa tecnologia. Ma quando è stato chiesto di
valutare l’esperienza nell’uso degli assistenti vocali in auto, solo il 28% degli intervistati l‘ha definita “ottima”, mentre il 59% concorda sul fatto che “l’esperienza è stata soddisfacente ma deve essere migliorata”. Una netta maggioranza ritiene che sia necessario migliorare le performance degli assistenti vocali, che devono essere integrati con i sistemi di controllo della temperatura (63%), fornire feedback o presentare reclami (61%), ordinare servizi di mobilità specifici (60%) e prenotare appuntamenti per la manutenzione del veicolo (60%).
Dal report si ricava anche che
le case automobilistiche, oltre a migliorare l’esperienza utente nei principali casi d’uso, devono affrontare le preoccupazioni relative alla privacy e alla sicurezza dei dati: il 50% dei consumatori ha affermato di non avere fiducia negli assistenti vocali per quanto riguarda la gestione dei dati personali, mentre il 48% ha dichiarato che sono troppo invadenti e richiedono troppe informazioni personali.
“Gli assistenti vocali stanno diventando una parte essenziale del modo in cui le persone utilizzano l'auto e organizzano la propria vita mentre sono in movimento”, ha dichiarato
Eraldo Federici, Manufacturing, Consumer Product, Retail&Distribution Director, Capgemini Business Unit Italy.
“Questo report dimostra come l'industria automobilistica dovrebbe utilizzare gli assistenti vocali come asset strategico sia per incrementare l’engagement dei clienti sia per aumentare i ricavi nel tempo attraverso servizi collegati. Per compiere ulteriori progressi, il settore dovrebbe educare i consumatori sulle funzioni degli assistenti vocali e sulla sicurezza dei dati, così come incrementarne adattabilità, personalizzazione e sofisticazione per migliorare la pertinenza rispetto alle situazioni e l’integrazione tra gli assistenti vocali nei veicoli e quelli a casa, con l’obiettivo di massimizzarne il valore”.
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