Wild Code School lancia la sede di Milano, con una nuova idea di formazione "elastica" che pensa sia ai più giovani sia a chi si deve riqualificare
C'è un evidente e stretto rapporto tra formazione e capacità di comprendere e gestire le tecnologie. Oggi che queste evolvono velocemente, però, la formazione tradizionale sta mostrando molti limiti. Anche troppi secondo
Anna Stépanoff, che proprio alla ricerca di un nuovo tipo di formazione ha fondato il network europeo
Wild Code School. Che ora debutta anche in Italia, con l'apertura di una sede
a Milano.
Wild Code School nasce dalle esperienze professionali di Anna Stépanoff. Che prima di questo progetto ha operato sia nel mondo della formazione, sia in campo tecnologico. Così ha
sperimentato direttamente quanto le imprese soffrano la mancanza di competenze tecniche al loro interno. Mancanza che la formazione tradizionale non riesce a colmare nel modo più opportuno. Anche a causa della sua rigidità.
Da qui l'idea di creare
un modello di formazione più adatto alla attuale scena tecnologica. In cui è necessario vedere i problemi in modo diverso ogni sei mesi. La formazione tradizionale non prevede questa elasticità. Wild Code School mira invece, sintetizza Anna Stépanoff, "
A creare una esperienza di apprendimento che riesca a produrre la stessa intensità e lo stesso coinvolgimento di un hackaton". Con questa idea sono nate le prime sedi in Francia. Per poi arrivare alla creazione di un network che all'inizio del 2020 conterà 24 campus in varie nazioni.
L'idea alla base di Wild Code School è che un modello di formazione più agile aiuti meglio a colmare la mancanza di competenze che è evidente già oggi. Ma va anche incontro alla
necessità di reskilling quasi continuo che deriva dall'evoluzione tecnologica. Alcune professionali anche digitali possono scomparire, o comunque si modificano profondamente. Avere la possibilità di apprendere nuove competenze in pochi mesi, e in modo completo, è importante.
Wild Code School e la formazione continua
Un altro concetto molto importante - spiega
Francesco Luciani, Campus Manager di Wild Code School a Milano - è che l'attenzione non viene posta solo alla formazione, per quanto "elastica" ed evoluta sia. Uno dei principi è portare gli "alunni" all'idea del
lifelong learning, dell'apprendimento continuo. Un concetto particolarmente importante per i nuovi lavoratori. Ma anche per il target principale di Wild Code School: professionisti che vogliono
cambiare carriera o riqualificarsi nella propria azienda.
Il tema dell'upskilling e del reskilling è chiave per Wild Code School. Che in Francia tra l'altro ha maturato una sensibile esperienza nel reimmettere nel mondo del lavoro persone che ne erano state estromesse proprio per mancanza di competenze. Anche per questo l'attività formativa vede il coinvolgimento diretto delle aziende. Che vedono in Wild Code School anche
un modo per diversificare il pool dei loro talenti. Andando oltre le università o le agenzie di selezione. Anche grazie a questa sinergia, si sottolinea, il 90 percento di chi esce dai corsi
trova un lavoro mediamente entro sei mesi.
A patto ovviamente di impegnarsi. Perché la formazione di Wild Code School, spiega Luciani, "
è aperta a tutti ma non è per tutti". Servono
motivazioni e una buona dose di impegno, per superare innanzitutto una fase iniziale di selezione. E poi per corsi che prevedono 700 ore (cinque mesi) di formazione in presenza ed online. A Milano si parte da gennaio con il corso per la figura probabilmente più ricercata al momento: il
web developer. Più avanti si attiverà il corso per una seconda professione sempre più gettonata: il
data analyst.
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