Dopo Microsoft, Google è il secondo hyperscaler indipendente ad offrire macchine virtuali basate su sistemi IBM Power
Non tutte le imprese sono pronte a
trasportare i propri workload in cloud. In generale perché le migrazioni tecnologiche
non sono mai banali. Ma per alcune aziende c'è una questione particolare in più di cui tenere conto. Le loro applicazioni critiche sono eseguite da piattaforme considerate legacy. Come i sistemi
AS/400 - o IBM iSeries, per usare la denominazione più recente - basati su architettura Power.
Passare genericamente al cloud per queste aziende significherebbe fare
due salti evolutivi insieme. Passare cioè dalle
piattaforme legacy a quelle più moderne e farlo con infrastrutture in cloud e non più on-premise. In realtà esiste una terza strada, di cui si parla relativamente poco. Adottare cioè servizi cloud infrastrutturali
basati anch'essi su piattaforma Power. Quindi compatibili con i workload che le aziende stanno già eseguendo.
Ora Google si è mossa proprio in questa direzione, attivando sulla
Google Cloud Platform un servizio per l'esecuzione di macchine virtuali su nodi IBM Power System. I sistemi operativi supportati sono Linux, AIX e la versione "moderna" del vecchio OS/400, ossia IBM i. Si tratta di una novità pensata soprattutto per le aziende che vogliono realizzare
infrastrutture di cloud ibrido. Con una quota di risorse IBM Power nel proprio data center e una loro estensione nella "nuvola".
L'ottica è anche quella della
estensione progressiva dei sistemi legacy. Idealmente, le
applicazioni eseguite da questi ultimi possono essere estese con altri servizi, più innovativi, con cui si imtegrano appunto attraverso il cloud. Come
spiega Kevin Ichhpurani, Corporate Vice President Global Ecosystem di Google Cloud, "
si possono eseguire i workload enterprise come SAP e Oracle sui server IBM Power (...) iniziando contemporaneamente a sfruttare tutte le possibilità tecniche che Google Cloud offre".Google
non è il primo grande cloud provider ad offrire servizi basati sulle piattaforme IBM Power. Ma la scelta resta comunque limitata. A parte le novità della Google Cloud Platform, è possibile portare workload "legacy" su
Azure e, ovviamente, su
IBM Cloud. Servizi simili sono proposti anche da qualche cloud provider di dimensioni minori.
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