Tra digital workspace e altri paradigmi, il Future of Work sta portando processi di lavoro, strutture organizzative e metriche completamente nuove
Nel pieno dell’era della trasformazione digitale,
i modelli di lavoro tradizionali si stanno rivelando poco agili, adattabili e scalabili. La
trasformazione del lavoro, il cosiddetto Future of Work, spiega
IDC, sta diventando un’onda in grado di travolgere e forse stravolgere la cultura aziendale, l’organizzazione e il modo di condurre il business.
Se fenomeni come il
digital workspace sono ormai quasi mainstream, vi sono altri aspetti da considerare, come il fatto che
sempre più l’uomo opererà fianco a fianco con "colleghi digitali", per concentrarsi su attività di maggior valore.
Entro il 2021, IDC prevede che il contributo dei "digital coworker", i colleghi digitali, aumenterà del 35%, poiché molte attività saranno automatizzate e migliorate dalle tecnologie, tra cui soluzioni di
AI, robotica, AR/VR e intelligent process automation.
Il futuro del lavoro guarderà all’
automazione per gestire pratiche ricorrenti e ridondanti, ma anche per affrontare crescenti complessità e rischi. Soprattutto, porterà l’uomo a distinguersi dalle macchine investendo su nuovi valori e competenze come l'immaginazione, la creatività e l'empatia. Ciò richiederà
ambienti di lavoro, strutture organizzative e metriche completamente nuove, prosegue IDC. Future of Work significa dunque
ripensare il modo in cui il lavoro viene svolto. Dal punto di vista tecnologico, culturale e organizzativo. È un passaggio fondamentale: per avere successo, deve però diventare
parte essenziale della strategia organizzativa e collegarsi direttamente alla crescita del business come mandato prioritario di tutti i C-level, dal CHRO al CFO, al CIO.
Non stupisce quindi la previsione di IDC secondo la quale
entro il 2024 il 30% delle più importanti aziende mondiali, ovvero le Global 2000, farà affidamento su un ecosistema virtuale, però sicuro, intelligente, altamente integrato e collaborativo, che consentirà di funzionare come un'organizzazione senza confini fisici. Non solo: sempre entro il 2024, due terzi dei dipendenti delle Global 2000 si
sposteranno da ruoli e processi statici e da una cultura gerarchica a team dinamici, multidisciplinari e riconfigurabili, centrati su obiettivi e risultati.
Questo cambiamento nel paradigma organizzativo offrirà ai dipendenti un portafoglio di attività maggiormente diversificato, più opportunità di crescita personale, ma anche maggiori requisiti in materia di apprendimento continuo. Anche le tecniche di gestione dovranno evolvere, ciò significando la
trasformazione delle risorse umane, poiché i processi sottostanti, l'allocazione dei talenti e le metriche di misurazione dovranno adattarsi al nuovo paradigma. Di questo se ne parlerà durante la
IDC Future of Work Conference 2020, organizzata per il secondo anno in Italia il prossimo 4 marzo a Milano.
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