I tool di protezione dello specialista di cyber sicurezza entrano nel catalogo del gigante delle reti. L’operazione ha un costo di 2,7 miliardi di dollari.
Proseguendo lungo il filone strategico dell’espansione per acquisizioni, Cisco ha comunicato di aver messo le mani su SourceFire, con l’intento di rafforzare il proprio portafoglio di soluzioni per la protezione contro le minacce sofisticate. Per 2,7 miliardi di dollari, il gigante delle reti si è assicurato uno specialista di cybersicurezza che porta in dote credenziali acquisite nel mondo delle aziende, ma anche del settore pubblico ai massimi livelli.
Fondata nel 2001, SourceFire propone sistemi di intrusion prevention e intrattiene rapporti anche con il Governo americano. Nel 2005, la società subì già un tentativo di acquisizione da parte di Check Point, ma in quel momento la Commissione per gli investimenti esteri negli Stati Uniti si oppose, per ragioni di sicurezza nazionale. Va anche detto che al tempo l’offerta era stata di 225 milioni di dollari, mentre ora la vendita ha fruttato una cifra ben superiore. Dal 2007, peraltro, SourceFire è quotata in Borsa e lo scorso anno ha generato un fatturato di 223,1 milioni di dollari, per un organico di circa 650 collaboratori nel mondo.
L’operazione sarà finalizzata nel secondo semestre di quest’anno e, secondo Cisco, avrà un peso rilevante sulle cifre di bilancio del periodo.
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