La notizia viene dal
The Irish Times ma riguarda diverse nazioni europee.
Oracle starebbe per avviare una ristrutturazione che porterebbe a numerosi licenziamenti.
Fino a 1.300 tagli in Europa,
secondo il quotidiano di Dublino. Un incontro tra la software house e lo staff irlandese è stato organizzato ieri. E da questo incontro è scaturita la notizia.
I tagli del personale dovrebbero riguardare i dipartimenti
vendite, business development e solutions engineering. E sono dovuti ai risultati finanziari in chiaroscuro del secondo trimestre fiscale 2020. In sintesi, i ricavi della
parte cloud sono stati
inferiori alle stime degli analisti. E le componenti hardware e servizi hanno riportato leggere flessioni (meno 1-2%) anno su anno.
Come per altri software vendor, Oracle ha il problema di far crescere i ricavi del cloud mentre fa calare quelli delle licenze tradizionali. Quando
l'equilibrio tra queste due dinamiche non è ottimale, i risultati ne risentono.
Le notizie che vengono dall'Irlanda sono in linea con un
documento circolato qualche tempo fa. Si tratta di
un memo non ufficiale dello European Works Council di Oracle. Cioè di un organismo di rappresentanza dei lavoratori europei che le multinazionali devono avere. Il documento segue la pubblicazione degli ultimi risultati finanziari di Oracle. E indica che "alcune misure sono necessarie per adattare la spesa dell'azienda alla situazione dei ricavi".
A livello europeo Oracle intenderebbe
eliminare 920 posizioni e crearne circa 200 di nuove. Con un saldo netto, quindi, di circa 720 tagli. Non si conoscono i tagli per nazione ma solo i Paesi coinvolti. Tra cui c'è anche l'Italia. In effetti si fa prima ad elencare le nazioni europee che non saranno toccate: Cipro, Croazia, Malta, Slovacchia, Slovenia.
Al momento Oracle
non commenta quanto riportato da The Irish Times.
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