Summit, il supercomputer basato su tecnologie IBM, studia come frenare il processo di infezione del coronavirus di Covid-19
Il supercomputer più potente del mondo è
Summit, progettato con tecnologie IBM. È in funzione presso il Dipartimento dell'Energia statunitense. Ma ora si dedicherà allo
studio del nuovo coronavirus e della epidemia Covid-19. IBM sottolinea che i suoi
supercomputer sono sempre stati usati nella ricerca scientifica e clinico. Blue Gene - il primo a superare la barriera del Petaflop, 16 anni fa - deve il suo nome proprio all'utilizzo nel sequencing del genoma umano.
Quello che ora affronta Summit è un compito diverso. Non una ricerca che può procedere per gradi ma una che richiede risposte precise in breve tempo. Il suo obiettivo infatti è
simulare il comportamento del coronavirus di Covid-19 durante l'infezione delle cellule ospiti. O quantomeno comprendere quali composti biochimici possono
influenzare il processo di infezione. L'idea è partire da questo per individuare molecole che impediscano l'infezione stessa. O perlomeno la rallentino.
Così Summit si è riconvertito dalle simulazioni matematiche all'analisi biochimica. Sotto la "guida" del centro di biofisica molecolare della
University of Tennessee. Il passo in avanti rispetto all'utilizzo dei normali computer è stato netto.
Summit è stato in grado di analizzare, in pochi giorni, l'interazione tra circa
ottomila composti biochimici e il processo di infezione. In particolare, ha identificato 77 composti molecolari che potrebbero inibire o rallentare il meccanismo con cui il coronavirus SARS-CoV-2 penetra nelle cellule ospiti. Normalmente, questo processo di analisi richiede mesi.
È solo un primo passo verso una cura, ovviamente. ma si spera che questi studi possano aiutare ulteriori ricerche sperimentali in vitro.
Summit, secondo la più recente classifica semestrale
Top500, ha una capacità media di calcolo di circa
149 Teraflop. E una di picco pari a oltre 200 Teraflop. Usa processori Power9 di IBM, accoppiati ad acceleratori grafici Nvidia Volta GV100. Ha un supercomputer gemello -
Sierra - installato presso i Lawrence Livermore National Labs e attualmente catalogato come il secondo supercomputer più potente al mondo.
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