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Coronavirus, le imprese del turismo segnano meno 40 miliardi nei primi sei mesi

Compromessa la stagione estiva: CNA prevede che tra luglio e settembre mancheranno all’appello circa 25 milioni di stranieri.

Crollo verticale del fatturato per il settore del turismo. L’emergenza coronavirus ha provocato la paralisi dell’intera filiera che genera circa il 12% del Pil italiano. Secondo le stime elaborate da CNA nel primo semestre del 2020 i ricavi del turismo subiranno una contrazione del 73%. Il giro d’affari atteso è di appena 16 miliardi di euro rispetto ai 57 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso.
Il consuntivo del primo trimestre mostra una flessione del fatturato di 15,6 miliardi mentre per il secondo trimestre CNA prevede una contrazione di oltre 25 miliardi, anche tenendo conto di un allentamento delle misure restrittive.
Il segmento più colpito è la ricettività alberghiera ed extra-alberghiera con un crollo del giro d’affari di 13 miliardi nella prima metà del 2020, da 17 a 4 miliardi di euro. Per la ristorazione si stima un fatturato a 3 miliardi di euro contro i 10 miliardi dello stesso periodo del 2019. In calo di 6,1 miliardi per lo shopping turistico. Molto colpiti anche i trasporti turistici con una perdita di fatturato stimata a 6,7 miliardi.La diffusione del virus a livello globale e le relative misure restrittive degli spostamenti si traducono nel mancato arrivo nella penisola di circa 25 milioni di stranieri nel periodo tra febbraio e giugno, pari a 82 milioni di presenze.
CNA stima che tra luglio e settembre altri 25 milioni di turisti stranieri non arriveranno in Italia per 98,5 milioni di presenze in meno. In totale tra febbraio e settembre la perdita di turisti stranieri ammonta a 50,2 milioni e circa 180,8 milioni di presenze.CNA ha elaborato una serie di proposte per superare la fase più critica dell’emergenza e un pacchetto di misure di medio periodo.
Per l’immediato, oltre agli interventi per il sostegno al reddito, è auspicabile l’introduzione di un bonus vacanze per le famiglie da utilizzare in Italia e in tutte le attività legate alla filiera del turismo che si caratterizza per oltre 500mila imprese. CNA inoltre propone di introdurre voucher in sostituzione di pacchetti turistici acquistati e prenotazioni disdettate o sospese da spendere nell’ambito della filiera turistica.
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