Collaborare in tempo reale senza essere presenti nello stesso luogo: le videoconferenze sono oggi più utili che mai, ma serve la massima attenzione alla sicurezza, come indicano i consigli di Palo Alto Networks
Videoconferenze e sicurezza. Un binomio dove non sempre tutto fila liscio, come
narrano alcune cronache recenti. Ma l’impennata nell’uso degli strumenti di videoconferenza in questi tempi di
emergenza Covid-19 conferma le potenzialità della community e dell’essere connessi in digitale. Questo canale ci permette di condividere e collaborare in tempo reale, e di risolvere insieme ogni problema senza dover essere fisicamente presenti nello stesso luogo.
Tuttavia, con l’aumento delle videoconferenze per riunioni di lavoro, lezioni a distanza e social networking online, i malintenzionati hanno lanciato una serie di
nuovi attacchi mirati proprio a queste tecnologie e ai loro utenti. Chiunque utilizzi sistemi di videoconferenza dovrebbe quindi
prestare molta attenzione e adottare alcuni accorgimenti per proteggere le comunicazioni. Ecco alcuni pratici consigli di
Palo Alto Networks.
Impostare la richiesta di password: In qualità di organizzatore di riunioni, questa è la prima azione da intraprendere per proteggerle. Rendere obbligatoria la password per tutti i meeting al fine da evitare ospiti non desiderati e salvaguardare le informazioni sulla riunione, compresi nome e organizzatore.
Verificare i partecipanti: Assicurarsi di controllare l’elenco dei partecipanti al momento dell’invio dell’invito alla riunione e poi durante la chiamata, ed eliminare ogni eventuale ospite indesiderato. Quando si devono condividere informazioni riservate è opportuno aumentare il livello di sicurezza, richiedendo ai partecipanti di autenticarsi effettuando il login prima di poter accedere al meeting.
Controllare i link delle riunioni: Quando ricevete un invito a un meeting, verificate che provenga da un mittente conosciuto e fidato. Inoltre, controllate il link della riunione prima di aprirlo, facendo attenzione alle estensioni pericolose “.exe”, per esempio. C’è un forte aumento dei tentativi di phishing in cui i link dannosi integrano il nome dell’azienda del sistema di videoconferenza, ma in realtà conducono a siti fasulli e pericolosi. Utilizzando i link con password incorporata, si aumenta la sicurezza e si riduce il wardialing, una tecnica utilizzata per scoprire o indovinare l’ID della riunione.
Patching: Assicurarsi che il software di videoconferenza sia aggiornato e che gli update automatici siano attivati.
Mantenere la riservatezza: Proteggere le conversazioni ed essere certi di non condividere nulla di personale sul proprio portatile o in background. Gli sfondi virtuali hanno guadagnato popolarità per cambiare il panorama!
Ricontrollare le impostazioni di sicurezza: Rivedere e abilitare le impostazioni di sicurezza e privacy più appropriate per evitare spiacevoli sfruttamenti di vulnerabilità da parte degli aggressori.
Proteggere i più piccoli: Anche i bambini utilizzano le videoconferenze per le lezioni e altre attività, i genitori devono quindi aiutarli a usarli al meglio e insegnare loro come proteggersi online. Spiegare ai più giovani di non chattare con gli sconosciuti e di non condividere informazioni personali.
Segnalare le attività sospette: Fare riferimento al vostro team di Information Security e Technology per ogni eventuale attività che vi sembri sospetta. Se si utilizza una tecnologia di videoconferenza esterna per chiamate private, contattare l’azienda produttrice.
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