Il costo cloud della propria IT può essere ben superiore ai budget previsti: per contenerlo le aziende puntano sulla IT automation
Tutte le imprese sono in qualche modo
passate al cloud. Del tutto o, più probabilmente, solo in parte. Scegliendo il cloud pubblico, quello privato o ambienti
hybrid multicloud. Qualunque sia la strada scelta, le sfide principali da affrontare sono sempre le stesse. Lo segnala il report
State of the Cloud 2020 di Flexera. Secondo cui in cima alle preoccupazioni delle aziende ci sono costantemente sicurezza, costo cloud, governance.
Governance e costo cloud sono elementi poi di fatto collegati. Perché le aziende non sono preoccupate dei costi in sé associati ai servizi cloud. Ma alla capacità che hanno di gestirli correttamente. Il timore principale è infatti che
i costi crescano in maniera esagerata. E vadano oltre i budget predefiniti.
Le aziende intervistate da Flexera segnalano, in questo senso, che il problema del costo cloud è in effetti la somma di più aspetti. Il principale - lo segnala il 56% del campione - è che è difficile comprendere bene
le implicazioni economiche delle licenze software. Parallelamente, è difficile anche essere sicuri di essere compliant con le licenze stesse. Lo segnala il 49% del campione. È anche
un problema di visibility sulle risorse attivate in cloud. Le aziende fanno cioè fatica a capire cosa hanno attivo e, poi, se ciò che è attivo è coperto dalle licenze acquistate.
Il risultato finale è la somma di due problemi principali. Il controllo delle risorse da un lato e, dall'altro, il loro legame con le licenze software. La somma di questi due aspetti fa crescere il costo cloud al di là del budget. Secondo l'indagine, mediamente le imprese che usano il cloud
sforano il budget assegnato del 23%. Una quota importante. A maggior ragione se si tiene conto che le aziende del campione prevedono di aumentare la loro spesa cloud nei prossimi 12 mesi. E ben del 47%, in media.
Le imprese ritengono poi che una parte significativa del loro costo cloud sia evitabile. Esiste cioè
una quota di "spreco cloud" che mediamente le aziende stimano al 30%. Una percentuale che secondo Flexera è anche più elevata: come minimo il 35%. Un terzo della spesa cloud sarebbe quindi legata a una gestione impropria dei servizi cloud.
Questa gestione impropria è, in parte, legata a una
ridotta pianificazione nell'uso dei servizi e delle risorse cloud. Poche aziende, cioè, cercano subito di ridurre il loro costo cloud sfruttando offerte e piani di sconto dei cloud provider. La parte principale dello spreco è legata però a una
gestione carente, in tempo reale, di ciò che si utilizza.
La gestione delle risorse cloud, e quindi indirettamente del costo cloud, avviene tramite
policy. Si va dalle più semplici, come "spegnere" i workload dopo un certo tempo che sono attivi, a quelle più complesse. Come scegliere, per un dato workload in un dato momento, il cloud provider più economico. O la Regione
più conveniente tra quelle che il provider propone.
Il limite di queste policy è che sono gestite manualmente, in particolare lo sono quelle più complesse. Una gestione automatica permetterebbe invece una maggiore coerenza e tempi di reazione più veloci.
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