Le piattaforme software di Nutanix acquistano nuove funzioni native per la protezione delle informazioni, anche in configurazioni multi-sito
Sono sempre di più le imprese che considerano necessario implementare funzioni evolute di disaster recovery. Questo vale anche per gli ambienti virtualizzati ed iperconvergenti. Motivo per cui
Nutanix ha aggiunto alle sue piattaforme alcune nuove componenti proprio in tal senso. Le componenti sono software e sono state integrate nelle piattaforme Nutanix HCI di iperconvergenza e nell'hypervisor AHV. L'obiettivo, spiega Nutanix, è
semplificare l'implementazione di architetture di disaster recovery davvero affidabili. Anche grazie all'automazione software.
La novità principale riguarda la possibilità di definire architetture di disaster recovery
multi-sito. Questo permette di "sostenere" anche eventi particolarmente catastrofici che mettano fuori uso due data center in una volta sola. O anche più data center. Nutanix indica che l'
automazione software permette di
gestire e orchestrare queste architetture anche quando diventano complesse.
Il supporto del DR multi-sito è importante in alcuni mercati di rilievo, come il Finance o la Sanità. Come
spiega direttamente Nutanux, le
prestazioni nella protezione dei dati in configurazioni multi-sito variano a seconda della configurazione stessa.
La seconda novità riguarda l'implementazione di sistemi di disaster recovery con una
replica "near sync" dei dati. In questo modo si ha un RPO (Recovery Point Objective) di
soli 20 secondi. Un netto miglioramento del minuto che sinora era necessario nella replica dei dati a distanza. Il valore si riferisce a una comunicazione tra siti con i dati compressi e de-duplicati.
Infine, l'hypervisor Nutanix AHV ha ora funzioni native di
replicazione sincrona dei dati. Questo porta una maggiore protezione a workload particolarmente critici. Come possono essere i database o gli ambienti di virtual desktop. Con una replica sincrona i dati sono copiati istantaneamente tra i sistemi Nutanix di due siti diversi. La replica
garantisce la consistenza dei dati tra siti diversi. A patto che il link che li collega abbia una latenza sufficientemente bassa.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.