Per il dopo-pandemia serve maggiore flessibilità e una accelerazione verso il modello as-a-Service. Quindi un top management HPE più snello.
Il management di HPE si riorganizza per affrontare meglio il post-pandemia. Il fenomeno Covid-19 ha, secondo il CEO
Antonio Neri, messo in ulteriore evidenza il ruolo delle t
ecnologie come supporto del business. E la necessità di non dimenticare le lezioni imparate in questi mesi. "
Non torneremo mai a come era prima, possiamo solo costruire quello che viene dopo",
spiega Neri. Sottolineando che per le aziende "
la business continuity dipenderà dalle tecnologie che migliorano la resilienza dell'IT".
Questo è già il campo da gioco tradizionale di HPE. Ma evidentemente Neri ritiene che le imprese saranno portate necessariamente verso
percorsi flessibili di adozione delle tecnologie. Sottolinea infatti che "
HPE in tutto questo ha un ruolo molto importante da giocare, ed è cruciale che acceleriamo il nostro percorso verso il diventare l'azienda edge-to-cloud platform-as-a-service".
Questa accelerazione passa per una
organizzazione più snella della catena di comando di HPE. In cui ciascuna divisione, "
allineata ai trend di mercato e alla nostra segmentazione finanziaria", riporta direttamente al CEO.
La riorganizzazione annunciata da Antonio Neri non prevede cambi al vertice, tranne in un paio di casi. E
nemmeno cambiamenti nelle principali linee di prodotto HPE. È interessante semmai notare come le divisioni vengono presentate (in rigoroso ordine alfabetico di responsabile). E quali brand vengano messi in evidenza.
Ad esempio, per la parte
storage Neri sottolinea che HPE possiede "
la intelligent data platform più completa del mercato". Mentre le linee di prodotto
Aruba "
hanno definito lo standard di mercato per un mondo mobile-first, cloud-first". Un richiamo speciale anche per gli HPE
Financial Services, che danno alla società "
un vantaggio competitivo cruciale", con una citazione specifica per l'
economia circolare. In tutto questo, prevedibilmente, la parte
Greenlake è indicata come "
il centro della nostra offerta di IT as-a-Service".
I responsabili delle varie divisioni HPE ora
riportano direttamente al CEO. Sono Tom Black (Storage), Pradeep Kumar (Pointnext Technology Services), Neil MacDonald (Compute), Keerti Melkote (Intelligent Edge), Irv Rothman (HPE Financial Services), Pete Ungaro (High Performance Computing e Mission Critical Solutions), Keith White (GreenLake Cloud Services).
Le uniche novità manageriali introdotte da Antonio Neri riguardano i laboratori di ricerca e il software. Gli Hewlett Packard Labs passano
sotto il controllo della divisione HPC. Perché l'attuale responsabile e CTO di HPE, Mark Potter, va in pensione. E per le sinergie che già ci sono tra la parte di ricerca e quella di High Performance Computing. Per Neri "
il software gioca un ruolo strategico e di base nell'abilitare la nostra strategia di edge-to-cloud platform-as-a-service". Da qui l'idea di creare una nuova posizione "duale": Kumar Sreekanti è sia Chief Technology Officer sia Head of Software.
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