Il lockdown ha messo in evidenza il ruolo chiave delle reti. Nel caso del 5G, il New Normal richiederà a molti operatori di rivedere il loro concetto di qualità del servizio
Nell’arco di poche settimane, la
pandemia Covid-19 ha
cambiato volto al mondo delle imprese, in tutto il globo e molto più drasticamente di quanto avrebbe mai pensato possibile una qualsiasi delle tante aziende che si definiscono “disruptive”. Le organizzazioni di tutti i settori hanno dovuto avviare progetti per abilitare l’accesso remoto e il remote working. O hanno dovuto potenziare rapidamente tali funzioni.
Riconfigurando modelli di business essenziali per mantenere la continuità e la stabilità delle proprie attività. Una sfida, anche per chi aveva una roadmap evolutiva stabile e a lungo termine. La trasformazione digitale si è catalizzata, nuove tecnologie che sarebbero state adottate tra anni sono diventate una priorità immediata.
Per molte aziende, e per gli operatori di telecomunicazioni che le affiancano,
il 5G è una di queste tecnologie chiave. Alcune sono già in uno stato avanzato di rollout del 5G nelle loro reti e ne stanno estendendo l’utilizzo, altre ora stanno velocizzando i loro piani di adozione e integrazione del 5G nelle proprie attività.
Per entrambe queste classi di aziende, dovrebbe essere in primo piano la questione della definizione e del mantenimento della qualità di rete. A differenza di come si valutava per le generazioni precedenti della connettività,
nel 5G la qualità sarà definita dai requisiti di business dei clienti, non dalle capacità (e dai limiti) della rete in sé. In sintesi, è guidata dal mercato, non dalla tecnologia. Ed è incentrata sul
legame tra la rete e il business. Per garantire la qualità del servizio e della rete che le aziende richiedono, gli operatori di telecomunicazioni devono prima ripensare la loro definizione di “qualità”. E rivedere le basi stesse delle operations delle loro reti 5G.
Garantire i livelli di servizio sulla qualità attraverso il network slicing
Una rete 5G end-to-end deve garantire
banda, affidabilità e latenza. Casi d’uso differenti richiedono combinazioni diverse di questi elementi. Ad esempio, il visore per la realtà virtuale di un progettista può richiedere banda elevata e latenza molto bassa, ma solo un livello medio di affidabilità delle connessioni. Mentre una rete che controlli un drone autonomo può richiedere poca banda, una bassa latenza e un’alta affidabilità.
Andy Burrell, Head of Digital Operations Marketing di NokiaPer gestire questa varietà di scenari, una rete 5G può essere
suddivisa in segmenti ottimizzati per uno specifico caso d’uso. Una rete può essere
suddivisa in centinaia o anche migliaia di reti virtuali, ciascuna con i propri requisiti qualitativi di livello di servizio. Le aziende che si affidano al 5G per le proprie attività di business non accetteranno approcci “best effort” e si aspetteranno che gli operatori di telecomunicazioni diano garanzie sulla qualità di rete, in altre parole un “livello di servizio garantito”.
Insieme ai vari scenari d’uso su cui le aziende si basano attualmente, e quelli a venire,
le reti 5G ingloberanno anche le infrastrutture esistenti in una rete ibrida. Il 5G, ad esempio, opererà affiancando il 4G (le reti LTE), che è attivo da molto più tempo e ha una copertura più ampia. Per un operatore di telecomunicazioni tenere traccia di tutte le reti e soddisfare diversi livelli di servizio allo stesso tempo è un compito troppo pesante, se i team delle operations si basano su processi manuali.
Trasformare le operations per trasformare i servizi
Uno dei principali vantaggi del 5G è la sua
affidabilità, quindi non è una sorpresa riscontrare che i livelli di servizio che le aziende si aspettano dagli operatori di telecomunicazioni possono includere un
uptime delle reti a livello “sei noni” (99,9999%) - e forti penali se non si soddisfano questi requisiti. Un cambiamento radicale rispetto all’approccio “best effort”. Comunque, questo è possibile solo nel caso di operatori di telecomunicazioni che abbiano la capacità di gestire operations altamente ottimizzate.
La necessità di gestire diversi casi d’uso, tecnologie esistenti e livelli di servizio molto stringenti crea nuovi livelli di complessità. Ciò significa che la garanzia di qualità deve andare oltre i semplici “controlli della salute” della rete e deve diventare
una funzione operativa completamente integrata. Questo significa, in pratica, che la funzione di operations deve evolversi per soddisfare le nuove e più stringenti aspettative dei clienti. Per garantire che le necessità e le aspettative di questi ultimi siano soddisfatte, e che gli operatori di telecomunicazioni possano
controllare in modo appropriato la qualità in una rete ibrida e per un’ampia gamma di casi d’uso del 5G, le funzioni di network e service assurance devono essere olistiche e trasversali, supportate da automazione e intelligenza artificiale.
Accedere a un ecosistema di
intelligenza artificiale può anche portare il vantaggio di sfruttare quanto appreso da altre aziende e altri operatori di telecomunicazioni. L’esperienza maturata da Nokia con gli operatori di telecomunicazioni che usano i propri AVA Cognitive Services lo conferma. Ad esempio, questa conoscenza ha permesso alle operations di
Hutchinson 3, in Indonesia, di aumentare del 75% le velocità nella trasmissione dati.
Nokia ha recepito le sfide che gli operatori di telecomunicazioni e le aziende di tutto il mondo hanno affrontato per i disagi causati dalla pandemia Covid-19. A seguito di questo, ha modificato la propria offerta di servizi gestiti per fare in modo di mitigare le nuove pressioni sulle reti e sui team di operations. È stata registrata già ora, in una fase di stress, la richiesta di questi servizi evoluti di operations e si pensa che in futuro, più a lungo termine, ci sarà una ulteriore domanda di questo tipo di funzioni operative.
Gli operatori di telecomunicazioni possono contribuire a mantenere le proprie reti operative collaborando con un fornitore di servizi gestiti in ambito
business continuity planning (anche detto contingency planning). Con questo approccio, il monitoraggio degli allarmi nel Network Operations Center degli operatori di telecomunicazioni viene
affiancato e duplicato nei centri di controllo del service provider. In caso di un blocco della rete, il Managed Services Provider può attivare processi di switchover immediati per intervenire e occuparsi della gestione del guasto e delle prestazioni, su base temporanea. O persino occuparsi completamente delle operations, comprese le attività per ampliare la capacità della rete in caso di aumento del traffico.
Nelle scorse settimane
è stato essenziale cambiare il modo in cui si usano le reti, sia fisse sia mobili. Questo ha forzato altri cambiamenti, nei piani e nei tempi previsti per la trasformazione tecnologica delle imprese. Ora che per le aziende restano indefiniti molti altri elementi nei modi e nei processi in cui fanno business, è vitale che le infrastrutture di comunicazione siano il più possibile affidabili.
Cambiare le operations degli operatori di telecomunicazioni per il mondo del 5G è l’unico modo per soddisfare le nuove aspettative di qualità delle reti.
Andy Burrell è Head of Digital Operations Marketing di Nokia