Il Ceo della filiale italiana commenta la situazione vissuta nei primi mesi del suo mandato in piena pandemia e delinea le traiettorie future in cui la tecnologia, in particolare le principali aree applicative abilitate da Sap, guideranno la rinascita delle aziende a livello globale
Una sfida nella sfida quella del nuovo
Ceo di Sap Italia, Emmanouel Raptopoulos (si fa chiamare Manos, ndr), con anche la responsabilità di
Cluster Head per Italia, Grecia, Cipro e Malta. In questo ruolo dallo scorso gennaio e in
SAP da oltre 20 anni (di cui conosce a fondo dinamiche e peculiarità), mette il suo backgroud di ingegnere al servizio dei clienti:
“Tecnologia non fine a sé stessa ma applicata al business dei clienti, la mia vera passione”, dice in un primo incontro (rigorosamente virtuale) con la stampa italiana nella fase Post-Covid. Una
nomina arrivata poco prima della pandemia che ha impattato pesantemente tutto il mondo a diverse longitudini e latitudini, che ha visto l’Italia tra i primi paesi a esserne travolti.
Il
ruolo di Ceo per l’Italia alle prese con gli effetti della pandemia; da qui la duplice sfida:
“In Italia ho trovato un team fortemente motivato e appassionato che ha reagito al meglio alla delicata situazione sia internamente sia all’eterno nei confronti dei clienti, rispondendo alle profonde trasformazioni in atto dettate dalla pandemia”, dichiara.
Un mondo a due velocitàTrasformazioni profonde del modo di lavorare, di fare ‘scuola’, e più in generale, di fare business e vivere, con cui tutti, nessuno escluso, si sono dovuti confrontare. Raptopoulos, parla proprio di ‘odissea’ del business, una parola che evoca un’esperienza travagliata, dolorosa, talvolta eroica: “
E’ esattamente quello che stiamo vivendo in questi mesi. E per quanto sia si difficile rimanere distaccati e navigare in un’incertezza e mancanza di dati che non hanno precedenti per trovare le risposte giuste, possiamo comunque cercare di delineare dei punti fermi in questo viaggio complesso che ha coinvolto tutti gli ambiti della nostra società e tutti i contesti di business”.
Gli
impatti negativi si fanno e faranno sentire, questo non si può negare, dice il Ceo, occorre però essere realistici e
cogliere da questa lezione alcuni spunti e insegnamenti positivi e virtuosi per
ripartire, costruendo il nuovo rinascimento post-Covid. Raptopoulos richiama a una frase del pilota italiano Mario Andretti che dice: “
Se ti sembra di avere tutto sotto controllo, forse non vai abbastanza veloce.” La fotografia mostrata dell’Italia non è certo positiva: la Banca d’Italia stima
un calo del Pil italiano compreso tra il 9% e il 13% con un calo dei consumi di 16 punti percentuali nel periodo compreso tra marzo e maggio e
alcuni settori merceologici fortemente impattati dalla crisi, tra cui trasporti, turismo, facility, … Il lato positivo mostra un
forte incremento dell’e-commerce, rivelatosi l'unico canale di vendita dei beni nel periodo del lockdown, nonché la crescita del settore farmaceutico per ovvi motivi e
l’affermazione del modello di home/smart working e delle relative tecnologie con oltre 8 milioni di lavoratori collegati a casa da remoto.
Uno
scenario a due velocità come dice Raptopoulos, caratterizzato da
dinamiche differenti rispetto al passato in cui emergono
nuovi modelli di business e in cui cresce l’attenzione al tema della
sostenibilità (il 36% delle aziende italiane pensa che la crisi legata al Covid19 avrà effetti positivi o molto positivi sulla direzioni future legati ai temi della sostenibilità) e della
responsabilità in termini di comunità, e in cui il valore della tecnologia emerge finalmente in tutta la sua evidenza:
“Coloro che la utilizzando al meglio guadagnano terreno rispetto ai competitor. Un ruolo quello della tecnologia sempre più fondamentale per costruire il prossimo rinascimento”.
Emmanouel Raptopoulos, Ceo di Sap Italia
Il ruolo chiave della tecnologiaLe aziende incontrate da Raptopoulos si dichiarano infatti motivate a
ripartire in velocità, a rimettere in moto il business, per far fronte alle nuove necessità e adegursi alla nuova normalità:
“Quelle che sono state impattate pesantemente dalla crisi stanno cercando di sopravvivere, ‘tenendo la luce accesa’, quello meno colpite di accelerare fortemente. Per entrambe le tipologie di aziende la tecnologia può veramente fare la differenza. Oggi più che mai infatti rappresenta per le aziende e le persone un fattore cruciale per rispondere ai cambiamenti strategici e operativi dettati dall’emergenza sanitaria”. Un fatto confermato dalla
COVID-19 Impact Sentiment Survey condotta da IDC a livello globale su un campione di 574 manager lo scorso aprile, secono cui
a fronte di un 70% del campione che si aspetta un calo di fatturato per il 2020, solo
il 38% dello stesso prevede una diminuzione della spesa IT, percentuale che
in Emea scende al 28%. “Finalmente le aziende – pubbliche e private – hanno compreso l’importanza della tecnologia come strumento per fare fronte alle situazioni di emergenza, garantire la continuità del business, e, in molto casi, come opportunità per esplorare nuovi percorsi innovativi”. Il riferimento va, per esempio, alla possibilità data dalla tecnologia di mantenere i contatti, ridurre le distanze, promuovere e garantire educazione e formazione a tutti i livelli, realizzare progetti complessi da remoto, permettere alle aziende di
rivedere i propri modelli di business tradizionali sviluppando nuovi prodotti e servizi per sopravvivere.
Smart working, e-commerce, remote learning, supply chain/business continuity, quindi le tecnologie più utilizzate nel pieno della crisi: “
Quello dell’e-commerce, del lavoro agile, della riconversione di progetti o catene produttive sono solo alcuni esempi che evidenziano il ruolo fondamentale delle tecnologie digitali tutti ambiti tecnologici su cui Sap sta rimodellando la propria offerta, ma il valore non sta però nella tecnologia in sé. La videoconferenza di oggi è l’equivalente del fax negli anni '80, in quanto permette di mantenere contatti e relazioni, il vero valore va ricercato nel senso profondo della rivoluzione portata dal digitale”, commenta.
Cambia l'agenda del CioUn contesto in cui le
nuove urgenze hanno cambiato le priorità dei Ceo: se nell’era pre-Covid le parole chiave della loro agenda erano customer experience, semplificazione ed efficienza dei processi, supply chain digitale, motivazione e coinvolgimento dei dipendenti oggi ne sono entrate altre. Tre quelle principali individuate da Sap, il fatto di disporre di
una catena di approvvigionamento forte e stabile in grado di
garantire la continuità del business nonostante i limiti della logistica imposti dal Covid-19:
“Le aziende ora conoscono le vulnerabilità della propria supply chain e le più avvedute stanno già lavorando per risolvere o in molti casi rivedere completamente i propri processi, sistemi e tecnologie per farle funzionare al meglio. Occorrerà anche in questo caso pensare in chiave digitale affinché la customer experience sia di successo”. Di fronte a riduzione di budget, congelamenti di progetti, slittamento di investimenti emerge poi
la centralità del Cfo: “Non è una novità che questo profilo aziendale diventi ancora più strategico in particolare in relazione al flusso di cassa, alla liquidità, alla pianificazione finanziaria e alla valutazione del rischio. Per fornire risposte solide a queste domande la preparazione tecnologica di un’azienda non può infatti essere sottovalutata”, chiarisce Raptopoulos.
Priorità emergente invece, conseguente alla pandemia, quella afferente il
lavoro agile e la nuova enfasi posta sulla salute e la sicurezza dei dipendenti:
“I Ceo hanno dovuto rivedere questo tema nel giro di poche settimane, promuovendo modelli di lavoro, di formazione, di comunicazione che prima non erano così consolidati. Un esempio virtuoso è per esempio quello del Comune di Milano che nel giro di poche settimane ha impostato il nuovo approccio; oggi conta oltre 4mila dipendenti in smart working e offre servizi in modalità digitale. Una nuova priorità la cui responsabilità va nelle mani di un profilo emergente quale il Chief Human Resource Officer, chiamato a risolvere queste sfide”. Si va verso l'Intelligent EnterpriseTutte priorità che in chiave Sap trovano la corretta rispondenza nel concetto di
Intelligent Enterprise, con
soluzioni cloud (un business che per Sap è cresciuto a doppia cifra anche nel primo e secondo trimestre dell’anno),
abilitando una logica di piattaforma, basata su dati e analytics. “
La trasformazione digitale sarà essenziale per realizzare e attivare nuovi servizi e processi nei punti vendita e nelle catene di fornitura, per consentire ai fornitori di competere nella nuova normalità e ai consumatori di convivere nel nuovo scenario. Le aziende intelligenti impegnate ad offrire esperienze d’acquisto uniche, a trasformare dati in insight rilevanti, a garantire che le proprie supply chain siano affidabili ponendo sempre al centro la sicurezza e il benessere della loro organizzazione, sapranno operare da leader nei propri settori”. Tutti temi amplificati nel corso di
SapphireNow in versione virtuale, raccontati da
Christian Klein, Ceo di Sap.