NetBackup 8.3 diventa una piattaforma sempre più trasversale per la data protection, estendosi dall'on-premise al multicloud
La notizia in sé è l'aggiornamento di Veritas
NetBackup alla versione 8.3. Una apparentemente semplice "point release" dopo la
precedente 8.2. Ma la nuova versione della piattaforma vede un gran numero di miglioramenti e soprattutto un
posizionamento molto più netto che in precedenza. Tanto che NetBackup si sarebbe probabilmente meritato un numero di versione più significativo. E Veritas opportunamente lo indica come il "nucleo" della sua Enterprise Data Services Platform (EDSP).
Gli sviluppi che NetBackup ha acquistato nella versione 8.3 lo posizionano infatti come il componente centrale intorno a cui far ruotare
tutte le funzioni di data protection. Indipendentemente dalla forma e dal luogo digitale dei dati stessi. Il che poi va incontro alla
esigenza che la maggior parte delle aziende oggi esprime quando si tratta di tutela dei dati. Parlare genericamente di backup e recovery significa poco in ambienti IT in cui, come accade diffusamente oggi, il dato è
delocalizzato tra on-premise e cloud.
Soprattutto, poi, "dati" non significa semplicemente "informazioni strutturate" ma anche elementi eterogenei che comprendono in particolare i workload virtualizzati. Da qui la tendenza che molti vendor tecnologici come Veritas hanno:
spostare l'attenzione dal backup/recovery in senso stretto alla resilienza applicativa. Proteggere i dati significa oggi anche garantire la costante, o quasi, operatività delle applicazioni.
Per questo Veritas ha fatto in modo che NetBackup 8.3 ampliasse il suo raggio d'azione. Integrandolo con altri due suoi componenti: la
Veritas Resiliency Platform (VRP) e
CloudPoint. Con una estensione delle sue funzioni che in definitiva tocca - secondo
Deepak Mohan, Executive Vice President, Products Organization di Veritas - "
ogni angolo dell'IT: dall'on-premise fisico al virtuale, al cloud e persino ai container".
In estrema sintesi, NetBackup 8.3 diventa la console da cui controllare anche le funzioni di protezione dei dati in cloud e della parte di disaster recovery. CloudPoint in particolare ha portato la
protezione degli ambienti cloud-nativi in Amazon Web Services (AWS), Microsoft Azure, Google Cloud. La VRP porta invece le funzioni di
disaster recovery automatizzato che Veritas definisce cloud-to-anywhere. Che diventano anche da cloud a cloud, con portabilità dei dati e dei workload.
In generale l'idea è anche quella di offrire con NetBackup una piattaforma che semplifichi la vita ai CIO.
Riducendo il numero di strumenti necessari per la data protection in ambienti eterogenei. Per questo Veritas ha anche migliorato la "visibilità" di NetBackup, potenziando e velocizzando le sue funzioni per la discovery delle risorse da proteggere. Da quelle virtualizzate ai cluster di database, passando per i NAS.
La scommessa di NetBackup 8.3 sta proprio in questo
proporsi come piattaforma sempre più completa. Con persino funzioni studiate specificatamente in logica
anti-ransomware. Mentre per converso molti altri vendor puntano su caratteristiche di nicchia o sulla protezione di ambienti specifici.
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